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Aggressione al liceo di Firenze, l'assessore di Montevarchi: "Il video racconta una parte della verità"

Lorenzo Allegrucci risponde alla nota di Samuele Cuzzoni: "Un professore presente racconta che sarebbero stati i collettivi di sinistra ad iniziare con l’aggressione"

Riceviamo e pubblichiamo dall'assessore di Montevarchi Lorenzo Allegrucci, in risposta alla nota di Samuele Cuzzoni del Pd.

"Premesso che le richieste dei consiglieri comunali agli assessori solitamente dovrebbero essere fatte nel luogo preposto, ovvero il consiglio comunale, e non a mezzo stampa, mi sento di dover rispondere al comunicato quasi offensivo che ha scritto il consigliere Cuzzoni, in cui associa in qualche modo il mio nome ai fatti successi due settimane fa di fronte al liceo Michelangiolo di Firenze, e chiedendomi una presa di posizione in quanto da sempre vicino ai movimenti giovanili e studenteschi di destra e, in particolare, ad Azione Universitaria.

Le rispondo, consigliere Cuzzoni, innanzitutto confermandole con orgoglio la mia militanza in Azione Universitaria e nel movimento giovanile di Fratelli d’Italia. Ed è proprio per questa mia militanza che mi sento di condannare, come ho sempre fatto, qualsiasi tipo di violenza usata come strumento di attività politica. Non ho alcun tipo di problema a condannare la violenza, sempre, da qualsiasi parte essa provenga. Anche e soprattutto se proviene da destra.

Per quanto riguarda questo caso specifico, credo che il video parli da solo e mostri chiaramente una parte dei fatti. Le ultime notizie, successive al suo comunicato, aggiungono però altri dettagli, come la testimonianza del professore presente che racconta che sarebbero stati i collettivi di sinistra ad iniziare con l’aggressione. Io credo che cosa sia successo quella mattina debba essere un giudice a stabilirlo, nelle sedi più opportune, in modo che tutto sia più chiaro. Sicuramente, da parte mia, condanno le azioni che si vedono nel video e, qualora accertate, anche le ulteriori azioni violente compiute quella mattina. Questo modo di fare politica non mi appartiene e non ci appartiene.

D’altronde, come sapete, io sono di destra e vengo da una famiglia di sinistra e il rispetto per le idee altrui è un insegnamento che ho sempre avuto ben presente nella mia vita.

Non sempre, però, a Firenze nei miei anni universitari, visto che vengono citati nel comunicato, ho ricevuto lo stesso rispetto. Anzi. Sono stato spesso aggredito dai collettivi di sinistra, insieme a chi la pensava come me, perché colpevoli di non pensarla come loro. Ricordo solo alcuni casi:

Nell’aprile 2016 al Polo di Novoli in quattro, tra cui una ragazza, aggrediti da una ventina di militanti dei Collettivi di sinistra mentre stavamo raccogliendo le firme per le elezioni universitarie, con tavolini rotti, bandiere sottratte e aggressione fisica anche alla ragazza. Il deputato Achille Totaro all’epoca ci fece un’interrogazione parlamentare.

Nel novembre 2016 sulla porta di un bagno al polo di Careggi è apparsa la scritta “Allegrucci… Donzelli farete la fine di Sergio Ramelli”, ucciso negli anni di piombo a colpi di chiave inglese da militanti di sinistra.

Nel marzo 2017 al polo di Careggi eravamo in quattro a sedere in un bar con dei volantini di Azione Universitaria e siamo stati aggrediti da un gruppo di militanti dei Collettivi di sinistra, è stato girato un video da uno dei ragazzi che erano con me, condiviso poi sui social.

Nel maggio 2018 al Polo di Novoli tre ragazzi sono stati aggrediti da circa quindici militanti dei Collettivi di sinistra, due di loro identificati dalla polizia. Un ragazzo di 20 anni è finito all’ospedale per la frattura dello sterno e 20 giorni di prognosi.

In tutte queste circostanze non ho sentito nessuna condanna da parte di chi ora mi chiede di prendere una posizione sulla violenza politica.

A seguito della vicenda di due settimane fa, poi, è stata organizzata dai collettivi di sinistra una manifestazione per le strade di Firenze. In questo corteo, come si può vedere e sentire nei video presenti su internet, sono state sventolate bandiere dell’Unione Sovietica e della Jugoslavia di Tito e cantati slogan quali, cito testualmente: “Le sedi dei fascisti si chiudono col fuoco, ma coi fascisti dentro sennò è troppo poco”; “Meloni fascista, sei la prima della lista”; “Viva le foibe”; “Il compagno Tito ce l’ha insegnato, ogni fascista appeso va infoibato”.

Vorrei chiedere, dunque, al consigliere Cuzzoni se è d’accordo con queste affermazioni fatte dai collettivi di sinistra o se ne prende le distanze, visto che per questi estremisti può essere fascista Giorgia Meloni come può esserlo chiunque si sieda dalla parte destra del consiglio comunale o sui banchi della giunta, ma anche qualcuno di voi, visto che da quanto si apprende su La Nazione, i manifestanti avrebbero anche detto molto chiaramente che “Nardella non è gradito in piazza”.

Capisco che il consigliere avesse bisogno di un po’ di visibilità in un periodo in cui doveva presentare la mozione Bonaccini per le primarie del suo partito, poi perse sia a Montevarchi che a livello nazionale, ma credo che in questo caso abbia completamente sbagliato bersaglio".

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