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Montevarchi Montevarchi / Viale Giacomo Leopardi

I 20 anni della Gruccia. La sindaca Chiassai Martini: “Indispensabile progettualità seria per il futuro dell’ospedale"

"Non siamo a festeggiare un traguardo, ma stiamo facendo un punto della situazione e a chiedere un deciso cambio di marcia, affinché l’ospedale possa essere un efficiente punto di riferimento per il territorio”

"20 anni fa quello di oggi, per il Valdarno, fu un giorno storico. In questa data venne inaugurato l'ospedale de La Gruccia, presidio unico, baricentrico e strategico che, purtroppo, negli anni non è stato sostenuto da una politica altrettanto lungimirante". Con queste parole la sindaca di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini, intervine circa l'importante anniversario celebrato proprio in questi ultimi giorni. 

"Nonostante la grande professionalità di medici, infermieri e operatori sanitari diditi a rendere la struttura un’eccellenza - aggiunge Chiassai Martini - sono mancate specializzazioni, servizi, personale e risorse degne di un ospedale nato per essere un punto di riferimento anche per il Valdarno fiorentino. Purtroppo, a distanza di 20 anni e con un’emergenza sanitaria appena trascorsa, sembra che il tempo non sia passato per i vertici regionali della politica. Il nostro ospedale ha bisogno di risorse umane in grado di rendere operativi e funzionali i nostri reparti, invece il comparto sanitario continua a essere ridotto allo stremo, con turni massacranti per rispondere alle numerose esigenze della popolazione, aumentate da quando è stato scelto di chiudere il Serristori. Da sindaca continuo a ricevere segnalazioni dei cittadini e solleciti da parte dei sanitari per risolvere urgentemente le criticità che si manifestano quotidianamente. È purtroppo evidente che manca la volontà della Regione Toscana. Un altro segnale preoccupante proviene dal punto nascita la cui esistenza è garantita se viene rispettato il numero minimo di 500 parti all’anno. Inspiegabilmente, la vasca per il parto in acqua non funziona dal mese di giugno costringendo a non accogliere le richieste di decine di mamme in questi mesi, perché questa opportunità che non si trova in altre strutture ospedaliere della provincia, attrae oltre 100 partorienti all’anno. Richiedo con forza una doverosa attenzione per il nostro ospedale in un momento storico delicato come questo, in cui si deve rispondere al diritto di cura e ai bisogni di un bacino di utenza che supera il confine di area vasta andando a coprire oltre 100mila abitanti. Il potenziamento della sanità territoriale viene raggiunto principalmente garantendo l’efficacia e l’efficienza dei servizi ospedalieri, con personale e risorse adeguate, che fanno da traino a tutto il resto. L’obiettivo del nostro ospedale, dopo 20 anni, non può definirsi concluso se la Regione non effettuerà gli investimenti necessari, con un piano mirato concreto in modo da offrire quei servizi adeguati alla classificazione di 1 livello che ad oggi mancano. Non siamo a festeggiare un traguardo, ma stiamo facendo un punto della situazione e a chiedere un deciso cambio di marcia, affinché l’ospedale possa essere un efficiente punto di riferimento per il territorio”.

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