Un’iniziativa per celebrare il trentennale degli scavi di Ossaia, sabato 3 settembre nella frazione cortonese, il Maec Parco ha organizzato un incontro per tornare a parlare della Villa Romana.

Trent’anni fa le indagini condotte da Maurizio Gualtieri e Helena Fracchia, rispettivamente dell’Università di Perugia e dell’Università canadese di Alberta, hanno visto operare sul terreno per molti anni varie decine di studenti italiani e americani. I lavori di scavo svolti sotto il controllo dall’allora Soprintendenza per i Beni archeologici della Toscana, hanno portato alla riscoperta di una serie di ambienti e spazi appartenenti al nucleo abitativo della Villa, che certamente era proprietà di personaggi di altissimo livello nella società cortonese di allora. Non si dimentichi che il luogo dove sorgeva l’insediamento dominava su un’ampia estensione di terreni che raggiungevano anche il lago Trasimeno e che era collocato a ridosso dell’importante percorso stradale di collegamento fra le maggiori località dell’Etruria romana. Come è stato possibile ricavare dai materiali rinvenuti, la Villa ha avuto una lunga durata d’uso per gran parte dell’età imperiale romana. 

I reperti più importanti della Villa, che fa parte del Sistema Maec-Parco e una sua ricostruzione sono stati collocati nelle sale del Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona, a illustrazione della fase romana della storia della Città.

L’iniziativa è patrocinata dal Ministero della Cultura, Comune di Cortona, Accademia Etrusca, Rotary Club Valdichiana Cortona, Gruppo Sportivo Ossaia, Circolo Arci di Ossaia e Fotoclub Etruria che presenterà una mostra fotografica dedicata ai ritrovamenti archeologici.

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