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Meoni: "Contrario a far diventare la Fratta ospedale totalmente Covid. Anche se ancora nessuno lo ha confermato"

La dichiarazione del sindaco di Cortona e presidente della conferenza dei sindaci della Valdichiana aretina

Nota di Luciano Meoni, sindaco di Cortona e presidente della conferenza dei sindaci della Valdichiana aretina: "Pur non avendo ricevuto, al momento, alcuna conferma ufficiale da parte delle istituzioni preposte, sono del tutto contrario alla riconversione totale dell’ospedale di Santa Margherita Fratta per la cura dei pazienti Covid 19. Un conto è riservare, come era stato preannunciato alcuni mesi fa, una piccola ala del nostro ospedale - 6-8 posti letto - peraltro individuata al piano terra e isolata dal resto della struttura, all’assistenza ai pazienti affetti da coronavirus; altra cosa, invece, è ragionare su una possibile copertura totale. Destinare l’ospedale della Fratta esclusivamente alla cura dei pazienti affetti da Covid 19 – prosegue Meoni - sarebbe la morte dello stesso ospedale. La vastità del territorio che fa riferimento a esso, comprendente i comuni di Cortona, Castiglion Fiorentino, Marciano della Chiana, Foiano della Chiana e Lucignano, è sotto gli occhi di tutti. I cittadini del comprensorio vedono nell’ospedale Santa Margherita l’unico punto di riferimento. Il reparto totale Covid 19 implicherebbe la chiusura degli altri reparti e potrebbe compromettere anche la stessa struttura del pronto soccorso. I cittadini sarebbero costretti a spostarsi verso gli ospedali di Arezzo e della Nottola, già saturi e con ingressi difficoltosi. Non è immaginabile. Mi farò valere in tutte le sedi opportune affinché questa paventata soluzione non sia attuata nel nostro ospedale e non escludo iniziative di protesta popolare nei confronti di chi ha il vizio di non ascoltare i territori".

La nota della Lega

“Non condividiamo - fa eco Marco Casucci, consigliere regionale della Lega - l’ipotesi che sta circolando in merito alla totale riconversione dell’ospedale della Fratta di Cortona, in struttura esclusivamente dedicata ai malati di Covid-19. Chiaro che ognuno debba fare la propria parte per fronteggiare questa grave emergenza ma pensiamo che riservare un apposito spazio, magari il più possibile isolato dal complesso, possa essere la soluzione più adeguata. Accolgo, dunque le forti perplessità in merito del sindaco Meoni che afferma come i cittadini verrebbero privati della normale assistenza sanitaria, ricordando che le altre patologie continuano, purtroppo, ad esistere pure in questa era pandemica. L’ospedale cortonese è un preciso punto di assistenza sanitaria per un’area piuttosto vasta e di questo occorre tenerne conto. “In caso di necessità, dunque - conclude Casucci - il nosocomio cortonese farà certamente la sua parte per ospitare chi ha contratto il virus, ma, lo ribadiamo, siamo contrari al fatto che tutta la struttura sia riservata ai pazienti affetti da Covid.”

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