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Nasce Maec contemporaneo

Archeologia e arte contemporanea: la nuova scommessa del museo cortonese

Innescare circuiti inattesi tra l’archeologia e l’arte contemporanea, patrimonio esistente e produzione performativa, contesto locale e nazionale, per ridefinire il Museo e il Parco Archeologico come spazi di azione culturale aperti ai nuovi linguaggi.

La nuova scommessa si chiama MAEContemporaneo.

L'idea nasce dall’intenzione di relazionare il patrimonio archeologico e storico cortonese alla ricerca artistica contemporanea affermando che tra archeologia, arte moderna e contemporanea esista un rapporto di natura circolare.

Il programma prende il via il prossimo 7 luglio, ma è destinato a crescere.

A fare da apripista ci pensa un artista d’eccezione del panorama teatrale e performativo. Si tratta di Kinkaleri che il 7 luglio alle 18,30 in piazza Signorelli porterà in scena lo spettacolo “Everyone Gets Lighter | All!”.

Si tratta di un progetto sul linguaggio strutturato in percorsi fisici, verbali, visivi, sonori, mirati allo sviluppo di un pensiero nella totale libertà espressiva. Alla base di questa ricerca c’è l’invenzione del codiceK, un alfabeto gestuale che permette di trascrivere il simbolo alfabetico direttamente sul proprio corpo, in continua dinamica nello spazio e nel tempo. Una pratica coreografica dove una griglia rigida di traduzione tra alfabeto e gesto spalanca un luogo di libertà individuale sviluppando tutte le funzioni di un corpo compreso in un movimento.

Dalle performance teatrali a quelle artistiche.

E’ il caso dell’esperienza proposta per il MAEC da Roberto Ghezzi che propone opere in permanenza lungo il fiume Loreto. Il progetto dal titolo “Naturografie”

Seguendo il corso del Rio di Loreto a Cortona saranno ripercorse le tracce della storia dell'antica città, da insediamento etrusco a luogo immerso nel contemporaneo, grazie all'incontro con l'artista e con le installazioni di Land Art adagiate nel letto del fiume.

L’attuale ricerca di Roberto Ghezzi, rimodulando il rapporto tra rappresentazione e realtà e tra artista ed opera, ha portato al totale abbandono dei consueti strumenti pittorici in favore di un nuovo modo di concepire l’espressione artistica stessa.

Il 15 settembre sarà la volta di Manuela Mancioppi che proporrà un una speciale performance dal titolo “Temporary Relationship” all’interno del parco archeologico del Sodo.

L'azione artistica si svilupperà al termine di un laboratorio performativo partecipato che accompagnerà i fruitori all'interno del parco per "scoprire" la realtà del MAEC Parco e collaborare attivamente all'azione performativa. Il lavoro di Manuela Mancioppi è un costante invito al “sentire”: un percorso sensoriale che permette di utilizzare i sensi per fruire l’opera, manipolando i materiali per scoprire il sé, al fine di metterlo in relazione con l’altro. L'idea si lega ad un percorso che l'artista porta avanti da anni che consiste nel creare abiti indossabili in modo multiplo e azioni di collaborazione collettiva volte a costruire installazioni temporaneee con l'utilizzo del tessuto. L'azione avrà una durata nel tempo, invitando alla fruizione del parco.

“Il Maec sempre più centro delle suggestioni culturali, commenta il presidente del MAEC Albano Ricci. “Due degli artisti proposti in questo nuovo ciclo del MAEC sono giovani cortonesi. Riconosciuti a livello nazionale. Anche questo è il compito di un museo: avere le antenne dritte sulle sorprese che questa terra riesce a dare.

I cortonesi, per altro, non finiscono mai di stupire. Colgo l'occasione per fare i complimenti a Giulia Cenci, vincitrice del prestigioso Baloise Art Prize per il progetto "territory" presentato ad ArtBasel 2019. E a invitarla ufficialmente a MAEContemporaneo”. 

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