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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cortona

Liberi e Uguali chiede all'assessore Gustinelli di dare le dimissioni. Crisi di maggioranza a Cortona

Il direttivo di Liberi e Uguali Valdichiana Aretina, ha chiesto all'assessore Enrico Gustinelli di rimettere le deleghe di assessore alla polizia municipale, alle frazioni e al personale nelle mani del sindaco, aprendo così una crisi di...

Il direttivo di Liberi e Uguali Valdichiana Aretina, ha chiesto all'assessore Enrico Gustinelli di rimettere le deleghe di assessore alla polizia municipale, alle frazioni e al personale nelle mani del sindaco, aprendo così una crisi di maggioranza al Comune di Cortona. L'assessore al momento non ha fatto passi di questo tipo, ma il dibattito politico è esploso.

La decisione di Leu è arrivata dopo la riunione di ieri che ha prodotto un documento dove si spiegano le ragioni che hanno portato a questo passo:

1 – Il quadro politico nazionale a cui l’attuale maggioranza consiliare faceva riferimento è profondamente mutato. I partiti e movimenti che la compongono hanno patito, tutti indistintamente, un sostanziale processo di destrutturazione e ristrutturazione, attraverso cambi di leadership e di linea politica, scomparsa di sigle e di intere classi dirigenti, scissioni e nascita di nuovi soggetti politici.

2 – Le elezioni del 4 marzo consegnano alla sinistra nel suo complesso un risultato che, anche a Cortona, è giusto definire come semplicemente disastroso (il peggiore della storia repubblicana!), frutto in buona parte, almeno a nostro giudizio, dei molti gravi errori inanellati dal Governo nazionale e dell’evidente spostamento a destra delle politiche renziane, con conseguente perdita di identità e disamoramento di una fetta sostanziosa dell’elettorato di riferimento.

3 – Purtroppo però vi è nella sconfitta anche una responsabilità della politica e dell’azione di governo locale, testimoniata chiaramente dagli sbalzi di consenso da una sezione elettorale all’altra, che ci coinvolge tutti e che abbiamo il dovere di affrontare subito e con determinazione. L’indecisione nelle scelte, la mancanza di autorevolezza, la subalternità ai livelli sovralocati di potere, ai tecnocrati e alle istanze superiori di partito sono di per sé evidenti. A tutto questo si aggiunge un ormai cronico deficit di comunicazione dei partiti di maggioranza tra di loro e, quel che è peggio, con la Giunta, di cui l’approvazione dell’ultimo bilancio di previsione, operata senza il minimo confronto politico, è solo l’esempio più recente e clamoroso.

4 – In questi ultimi anni abbiamo tentato più volte di fare presenti queste criticità e sempre con l’intenzione, che confermiamo tuttora, di essere di pungolo costruttivo e non distruttivo nei confronti di una compagine che vediamo in chiara difficoltà. L’abbiamo fatto prima in forma colloquiale, ma siamo stati ignorati, poi più apertamente sui media locali e siamo stati ripresi con astio e supponenza. Gli argomenti concreti che abbiamo sollevato, dalla sanità agli investimenti, dalle politiche culturali a quelle sociali e dell’immigrazione non hanno mai trovato un momento e un luogo di discussione e di approfondimento reale. In questo senso gli ultimi timidi segnali di dialogo, apprezzabili quanto tardivi, non possono certo essere considerati sufficienti a cancellare il lungo silenzio del passato.

5 – Abbiamo deciso pertanto di mettere in atto un ultimo tentativo per smuovere la superficie stagnante della politica cortonese, operando un sacrificio di cui siamo i primi ad essere dispiaciuti, ma che purtroppo crediamo sia ormai inevitabile. Abbiamo chiesto pertanto al nostro assessore di rimettere nelle mani del sindaco le deleghe a lui affidate. È l’ultima possibilità che abbiamo davanti per guardare finalmente in faccia la realtà tutti insieme, per dare una scossa salutare e per mettere in campo un sostanziale cambio di passo politico e amministrativo, prima di incorrere in una nuova e forse ancora evitabile sconfitta alle prossime elezioni amministrative. Se non sarà colto neppure questo segnale estremo, le strade dell’attuale maggioranza consiliare, nostro malgrado, non potranno che dividersi definitivamente, ma a quel punto non saremo certo noi a portarne la responsabilità politica di fronte alla storia di Cortona.

Pronta a sinistra anche la reazione di Rifondazione Comunista:

Veniamo a sapere con soddisfazione che, con un comunicato stampa, Liberi e Uguali decide di uscire dalla giunta in cui ha governato il Comune di Cortona negli ultimi anni. Una decisione interessante, seppur forte soltanto in apparenza, visto che questa scelta non si ripercuote, a giudicare dal comunicato, sulla effettiva alleanza con il PD che ci pare di capire rimanga nell’auspicio del gruppo di LeU. Insomma, un’uscita tattica e piuttosto ambigua. Noi comunisti non possiamo fare a meno di intervenire sottolineando come la scelta di Rifondazione alle elezioni amministrative del 2014, la scelta di non dare fiducia al PD e di correre autonomamente cercando di costruire un polo della sinistra alternativo a tutto il panorama politico locale, fu una scelta non solo legittima, non solo giusta, ma a quanto pare, oggi, ampiamente condivisa! Liberi e Uguali, dopo aver passato gli ultimi anni a denigrare assieme al PD la nostra scelta tacciandoci di estremismo e settarismo, riconosce di fatto praticamente le nostre ragioni. Nel loro comunicato parlano di “spostamento a destra”, nonché di “mancanza di autorevolezza, subalternità ai livelli sovralocati di potere, ai tecnocrati e alle istanze superiori di partito” da parte della maggioranza. Buono a sapersi, siamo nel 2018 e sono passati ben 4 anni dall’inizio della legislatura cortonese per arrivare alle conclusioni (seppur parziali) a cui eravamo arrivati noi anni fa. Meglio tardi che mai! Fatta questa precisazione, ci preme mettere in chiaro che, nel solco tracciato in questi anni, Rifondazione Comunista prosegue la sua strada, auspica che il fronte si allarghi e che si amplifichi una presa di coscienza da parte dei cittadini che hanno ben chiaro cosa significhi essere di sinistra , nel metodo e nel merito dell’azione politica. Una “sinistra” di cui non si trova traccia nell’attuale amministrazione comunale, contro cui rimane ferma la nostra opposizione e per cui ci batteremo ancora per costruire un fronte anche alle prossime elezioni amministrative.

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