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Un caso di legionellosi in una 90enne ospite di una Rsa

Sono in corso i controlli sulla struttura e l'Asl è in attesa dei risultati dei campionamenti

Si è verificato un caso di legionellosi in una Rsa della Valdichiana aretina. Ad ammalarsi è stata una signora 90enne con fragilità dovute alla presenza di importanti patologie. La donna è stata ricoverata presso l’ospedale di Cortona - La Fratta, è in condizioni stabili e nei prossimi giorni dovrebbe essere dimessa dall’ospedale. 
Il servizio di Igiene Pubblica Asl Tse zona Valdichiana Aretina ha effettuato i campionamenti sull’acqua e sull’impianto idrico ed è in attesa dei risultati per i quali occorrono circa 15 giorni. Nel frattempo l’unità funzionale di Igiene ha ordinato una serie di prescrizioni alla Rsa interessata perché provveda alla sanificazione. Successivamente, per verificare l’efficacia della stessa, saranno ripetuti i controlli con ulteriori campionamenti. 

Il caso di legionellosi, il punto del Comune di Cortona

Dopo la segnalazione della Asl, l’amministrazione comunale segue da vicino il caso relativo ad una ospite di una struttura residenziale per anziani privata, ricoverata in ospedale con infezione da legionella pneumophila. Confortati da un quadro sanitario che non desta preoccupazioni per la salute della persona colpita dal batterio, a seguito delle prescrizioni raccomandate dal reparto di Igiene Pubblica dell’Azienda sanitaria locale, il sindaco ha inviato una richiesta di puntuale aggiornamento documentale riguardo gli adempimenti da porre in essere secondo quanto prescritto dalla Asl.

Legionella in aumento

Casi come questi appaiono in aumento nel territorio aretino. Da quando l'Asl di Salerno informò i colleghi di Arezzo del decesso della signora che era stata ricoverata in una clinica privata aretina e poi era morta per polmonite da legionella, si sono susseguite segnalazioni, controlli, ordinenze del sindaco e sono venuti a galla contaminazioni anche nelle docce degli spogliatoi della sede di Estra e in una scuola di Montagnano. Il batterio vive naturalmente nell'acqua, prolifera a determinate condizioni. Due i decessi collegati ad Arezzo in questo 2023, ma una famiglia ha raccontato anche del caso della donna deceduta nel 2020 nel periodo del Covid.

La legionella, come prolifera e la sanificazione

La Asl TSE ricorda che la  Legionella è ampiamente diffusa in natura, dove si trova principalmente associata alla presenza di acqua (superfici lacustri e fluviali, sorgenti termali, falde idriche e ambienti umidi in genere).
Da queste sorgenti la Legionella può colonizzare gli ambienti idrici artificiali (reti cittadine di distribuzione dell’acqua potabile, impianti idrici dei singoli edifici, impianti di climatizzazione, piscine, fontane) che possono agire come amplificatori e disseminatori del microrganismo, creando una potenziale situazione di rischio per la salute umana, specialmente per le persone portatrici di fattori di rischio (es. abitudine al fumo, presenza di patologie croniche con e senza immunodeficienza associate, tumori, etilismo cronico).
I gestori delle strutture aperte al pubblico sono quindi chiamati ad adottare misure di contenimento del rischio con interventi preventivi che possano ridurre la presenza e la concentrazione di Legionella, ad effettuare controlli periodici della concentrazione del batterio e, al bisogno, eseguire interventi di sanificazione.
Gli interventi di sanificazione, quindi, sono finalizzati ad attuare un sistema coordinato di interventi che fa leva sulla responsabilità di ciascun soggetto coinvolto nella progettazione, realizzazione, gestione e manutenzione degli impianti idrici che possono essere a rischio di colonizzazione (sistemi di distribuzione dell’acqua calda e fredda, torri di raffreddamento e condensatori evaporativi, impianti termali, fontane, umidificatori, attrezzature per la respirazione assistita), al fine di tutelare la salute, in particolare delle persone con condizioni predisponenti alla malattia».

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