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Sport con l'amico disabile. Torna Fuori dal Guscio, 150 alunni aderiscono al progetto

Tutta la classe  in armonia con il compagno disabile in un percorso di formazione sportiva

Ritorna il progetto "Fuori dal guscio", voluto e sostenuto dall’istituto comprensivo Cortona 1, comune, associazione Arezzo Autismo onlus, cooperativa Tma Group e Virtus Buoncovento, e con il contributo dalla Banca Popolare di Cortona. Il progetto ha preso il via giovedì 28 marzo  e si protrarrà fino al termine dell’anno scolastico.

Un'iniziativa innovativa in cui tutta la classe vive in sintonia con il compagno disabile in un percorso di formazione sportiva che non crea disparità.

“Grazie agli ottimi risultati dello scorso anno ed alla volontà di tutti i soggetti coinvolti - dichiara Diego Angori dell’istituto comprensivo Cortona 1 - l’edizione 2019 di Fuori dal Guscio è stata potenziata arrivando a coinvolgere 150 giovani alunni delle scuole elementari e medie del territorio di Cortona, tra questi 10 bambini con disabilità autistica o intellettiva. L’idea progettuale è quella di integrare il bambino diversamente abile, attraverso uno sport (come il nuoto) all’interno del gruppo classe”.

“Abbiamo accolto con entusiasmo, ha dichiarato Francesca Basanieri sindaco di Cortona, la riproposizione di questo progetto che entra nel solco della grande tradizione di interventi a sostegno delle fragilità che la nostra comunità attua da tempo. Fuori dal Guscio è una valida alternativa alla classica ora di educazione fisica, un’attività sportiva a carattere terapeutico, da inserire nel progetto abilitativo-riabilitativo dei bambini e ragazzi affetti da autismo e grave disabilità intellettiva, durante l’orario scolastico”.

“L’idea che ci ha guidato - dichiara Andrea Laurenzi presidente dell’associazione Arezzo Autismo - è quella di rompere gli schemi (il guscio) di dimostrare che azioni vere di inclusione sono possibili, che partendo da un’attività divertente come lo sport (in questo caso il nuoto) tante barriere possono cadere e non solo tra i ragazzi, ma anche tra gli adulti ed in particolare tra le famiglie spesso chiuse nei loro problemi e nelle difficoltà.

I bambini autistici e con disabilità intellettive normalmente hanno difficoltà nella comunicazione verbale e non verbale, nelle interazioni sociali, nelle attività legate al tempo libero ed al gioco, nell’integrazione con il gruppo dei pari. In questo modo il soggetto con difficoltà, grazie all’aiuto di un operatore specializzato Tma, è integrato, una volta a settimana, con tutto il suo gruppo classe (seguiti da un istruttore di nuoto), all’interno dei normali corsi di scuola nuoto.”

“I bambini - dichiara Maria Novella Papini di TMA Group - imparano a nuotare e nello stesso tempo lavorano su aspetti emotivi e cognitivi che interferiscono con la possibilità di inserirsi efficacemente nel gruppo dei pari. Visto che in acqua ci saranno i compagni di classe, questo aiuterà il bambino a relazionarsi con i suoi pari in un ambiente ludico e ricco di stimoli percettivi. Il fine ultimo della terapia non è l’insegnamento del nuoto, né l’uso di quest’ultimo per svago o ricreazione, anche se il gioco e lo stare bene insieme vengono utilizzati come elemento facilitante la relazione e la gestione delle emozioni. Il nuoto  è utilizzato come veicolo per raggiungere obiettivi terapeutici e attuare il processo di socializzazione e integrazione con il gruppo dei pari".

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