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Cortona Patria Nostra all'attacco: "Perché il Comune vende l'ostello di via Maffei?"

La nota: "L’amministrazione di Centrodestra avvia un corposo programma di dismissioni ed uno degli immobili interessati è l’ostello di Via Maffei punto di riferimento del turismo giovanile e di quello lento”

Attacco di Cortona Patria Nostra all'amministrazione comunale per la scelta di mettere in vendia l'ostello di via Maffei.

"Esattamente 20 anni fa - spiega una nota - l’amministrazione comunale di Cortona cedette all’Università della Georgia la Casa di Riposo Camilla Sernini in via Santa Margherita. La vendita dell’immobile prestigioso e in una posizione dominante non fu un buon affare per Cortona: studenti e professori, assidui frequentatori di bar e ristoranti, si attrezzarono ed impararono a consumare pasti e colazioni nella struttura divenuta di loro proprietà. La polemica politica divampò quasi inevitabilmente perché la Casa di Riposo era stata donata dalla Contessa Laparelli per essere destinata a finalità pubbliche. La storia si ripete: l’amministrazione di Centrodestra avvia un corposo programma di dismissioni ed uno degli immobili interessati è l’ostello di Via Maffei punto di riferimento del turismo giovanile e di quello “lento”. Anche qui nessuna azione di discontinuità con la sinistra che ha amministrato ininterrottamente dal dopoguerra e che continua ad essere l’alibi fragile ed inconsistente di chi esercita attualmente il potere politico a Cortona. Emerge l’incapacità di valorizzare il nostro patrimonio immobiliare che deve rappresentare una risorsa ed un’opportunità e non soltanto un costo. Si vendono i gioielli di famiglia e gli immobili che hanno fatto la storia di questo territorio perché si è assolutamente incapaci di valorizzarli e di renderli produttivi. Quale logica ha una scelta di questo tipo quando nel nostro centro storico si spendono decine di migliaia di euro l’anno per pagare l’affitto degli edifici scolastici? Il sindaco Meoni si propone di vendere l’ostello dopo aver scritto nel suo programma elettorale che avrebbe rilanciato il turismo religioso, dimenticando che quello dei pellegrini è un turismo sobrio e privo di grandi risorse ma che rappresenta un investimento per il futuro perché promuove il nome di Cortona nel mondo. Quello che manca a questa amministrazione è una strategia complessiva del territorio, un programma a medio e lungo termine da realizzare, l’incapacità di adottare scelte coraggiose e la manutenzione ordinaria che viene sbandierata come una conquista (staccionate e manutenzione stradale) ci garantisce il presente ma non prepara il futuro dei nostri figli. Stiamo parlando di un territorio con potenzialità immense, quasi tutte inespresse, che potrebbe produrre ricchezza ed occupazione. Ci rendiamo conto che la messa a norma dell’ostello che ha una superficie di oltre 1000 mq si prospetta oltremodo onerosa per l’Amministrazione comunale. Cortona Patria Nostra avrebbe cercato un privato disposto ad investire nel nostro territorio e ad eseguire a sue spese tutte le opere di messa a norma e di adeguamento necessarie con la possibilità di ammortizzarle negli anni con l’uso gratuito dell’immobile. Mai avrebbe espresso la volontà di cederlo come pure edifici scolastici in stato di abbandono che possono favorire momenti di aggregazione sociale e sono legati in maniera indissolubile alla nostra storia ed alle sue tradizioni migliori. Passano gli anni ma i metodi rimangono sempre gli stessi: vendere (… svendere), alienare non avendo, oltretutto, nessuna idea di come investire il ricavato, nessun progetto da portare avanti e da illustrare alla cittadinanza. Chi vuole bene a Cortona non può continuare a sostenere questa gente".

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