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Colpo in gioielleria a Cortona, ladri forse del luogo. Ma non ci sono telecamere che abbiano filmato la fuga

Sarebbero bastate quattro telecamere nelle vie principali che portano fuori dal centro storico di Cortona, per individuare i banditi che hanno messo a segno il colpo alla gioielleria Parati. Ne sono convinti gli inquirenti che a meno di 48 ore dal...

Sarebbero bastate quattro telecamere nelle vie principali che portano fuori dal centro storico di Cortona, per individuare i banditi che hanno messo a segno il colpo alla gioielleria Parati. Ne sono convinti gli inquirenti che a meno di 48 ore dal furto - che ha fruttato un bottino di circa 120mila euro - stanno analizzando scrupolosamente tutti gli elementi a loro disposizione. Le indagini sono condotte dai Carabinieri di Cortona, guidati dalla comandante Monica Dallari. Da un lato possono contare sulle testimonianze dirette: cortonesi che allo scattare dell'allarme si sono affacciati e hanno visto scappare tre uomini incappucciati. Dall'altro stanno vagliando i filmati delle telecamere interne della gioielleria: ma su questo fronte non ci sono molte aspettative. Perché il sistema di allarme della gioielleria non prevedeva l'accensione delle luci e i ladri - stando ai racconti dei testimoni che li hanno visti darsi alla fuga - avevano un passamontagna. Inoltre il fumo sprigionato dall'impanto potrebbe aver ulteriormente offuscato la visuale.

LADRI "CORTONESI"?

Intanto si fanno sempre più concrete le ipotesi di malviventi del luogo. Gli indizi sarebbero da non sottovalutare: la fuga è stata intrapresa attraverso vicoli poco conosciuti, l'auto sulla quale sono scappati è stata parcheggiata fuori dal centro, dove le telecamere municipali (utilizzate per verificare chi entra nella ztl) non arrivano.

Come facevano a conoscere questi dettagli? Le opzioni sono due: o hanno svolto lunghi sopralluoghi (ma il modus operandi non proprio professionale lascerebbe dubbi) oppure conoscono bene la città e hanno saputo muoversi con furbizia.

IL BOTTINO

Il colpo ha fruttato 120mila euro, ma poteva essere molto più sostanzioso. Secondo gli inquirenti infatti all'interno della gioielleria erano presenti anche pezzi ben più preziosi, che però, grazie al fumo sprigionato allo scattare dell'allarme, sono passati inosservati. TELECAMERE DI SORVEGLIANZA CITTADINE

Proprio in casi come questo il dibattito sull'utilizzo delle telecamere cittadine si accende. Pare che da tempo siano state inoltrate al Comune richieste per installare gli strumenti di videosorveglianza nelle strade che portano dentro e fuori dalla città. Telecamere che registrino immagini ad alta risoluzione, tali da permettere agli inquirenti di riconoscere la targa di un'auto che si defila nelle ore notturne.

Al momento sono attive le telecamere se supervisionano la ztl, collegate alla Polizia Municipale. I filmati sono al vaglio degli inquirenti. Anche se sarà difficile scoprire volti sospetti che effettuavano sopralluoghi in una cittadina il cui centro storico conta sempre centinaia di turisti.

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