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Casentino Poppi

L’Unione dei Comuni Montani del Casentino presente a Oltreterra

L’accordo di montagna, come novità emersa nella due giorni, è visto oggi con speranza come strumento per sostenere le comunità che vivono in montagna e le loro economie, quindi anche il territorio casentinese

Obiettivo valorizzazione delle superfici forestali pubbliche e private e sviluppo di filiere forestali: nasce l’accordo di foresta. La nuova figura contrattuale è una delle novità emerse nella due giorni di Oltreterra che si è svolta lo scorso week end a Santa Sofia. L’Unione dei Comuni Montani del Casentino ha partecipato all’iniziativa, condividendo gli importanti traguardi raggiunti.

L’accordo di montagna, come novità emersa nella due giorni, è visto oggi con speranza come strumento per sostenere le comunità che vivono in montagna e le loro economie, quindi anche il territorio casentinese. Il Decreto Legge 77/2021 promuove appunto la “stipulazione di accordi di foresta nel territorio nazionale, quali strumenti per lo sviluppo di reti di imprese nel settore forestale, al fine di valorizzare le superfici pubbliche e private a vocazione agro-silvo-pastorale, nonché per la conservazione e per l’erogazione dei servizi ecosistemici forniti dai boschi”. Il Tavolo di lavoro, al quale ha partecipato l’Ente, ha individuato nell’accordo di foresta lo strumento atto a promuovere la cultura aggregativa finalizzata ad uno sviluppo strategico con obiettivi locali e territoriali. Il passo successivo sarà l’individuazione delle risorse che ne favoriscano la nascita; l’istituzione di un tavolo tecnico presso il MIPAAF con lo scopo di coordinare e redigere linee guida atte a facilitare lo sviluppo di “accordi di foresta” (sulla falsa riga di quanto fatto per i “contratti di fiume” presso il Mite); il riconoscimento delle premialità per i soggetti riuniti in “accordi di foresta” nei bandi di finanza agevolata (pubblici e privati); l’approfondimento e la valutazione di eventuali rapporti sinergici fra gli “accordi di foresta” e altri
strumenti o progetti.

L’ente ha preso parte, con il coordinatore dell’Ecomuseo Andrea Rossi, anche al tavolo tecnico sul paesaggio, condividendo le osservazioni conclusive secondo le quali le attuali normative vincolistiche vigenti in Italia, peraltro declinate in modo disomogeneo nelle diverse regioni, non sembrano in grado di cogliere in pieno le potenzialità del territorio. E’ quindi necessario agire partecipando ai tavoli di revisione delle normative, di definizione delle linee guida, della revisione della convenzione europea del paesaggio. L’obiettivo è quello di promuovere il passaggio da una normativa di meri divieti e vincoli ad una normativa esortativa di incentivi, facilitazioni e supporto.Comune l’interesse per l’Osservatori di Paesaggio, visto come opportunità estrumento che mira alla formazione di comunità consapevoli che si prendono cura del loro territorio.

“Tanti gli spunti interessanti emersi dai tavoli di lavoro: da quello sul paesaggio, a quello sulle competenze, passando per le cooperative di comunità fino al turismo e la castanicoltura – ha dichiarto la presidente dell’Unione Eleonora Ducci - insieme a tanti attori istituzionali e alle più importanti associazioni nazionali sono potuta intervenire per parlare dei nostri temi, delle nostre difficoltà ma anche delle nostre buone pratiche in tema di formazione, presidio, educazione, forestazione. Voglio sottolineare come vecchi e nuovi abitanti debbano assurgere entrambi ad una dignità di interlocutori veri, pieni, per istituzioni e mondo scientifico per costruire una montagna consapevole, amata, che si conserva nel rapporto necessario tra e natura e attività dell'uomo”. 

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