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Subbiano

Impianto fertilizzanti al Chiaveretto: oltre 1.600 firme per dire no alla costruzione

Sono state consegnate in questi ultimi giorni le firme raccolte dal comitato “I custodi dei boschi della Contea”. Tra le richieste rappresentate quella di rivedere la scelta del luogo dove edificare l'impianto

Sono in tutto 1.653 le firme raccolte dai residenti di Chiaveretto e non per salvare Contea dall'arrivo di un impianto di fertilizzanti. Soltanto la scorsa gli abitanti della frazione divisa tra i comuni di Anghiari, Subbiano e Arezzo sono venuti a conoscenza del via libera alla costruzione di un sito che avrebbe trattato 150 mila quintali di materiali da scarti (potature e alimentari anche industriali) all'interno di un'apposita struttura di prossima costruzione nei boschi della Contea, località immersa nel verde. Uno scenario per il quale non solo si è costituito un comitato di cittadini impegnato a scongiurare quanto previsto dal progetto ma, che ha particolarmente colpito l'opinione pubblica. Sono state fatte alcune iniziative e in estate è stata avviata una raccolta firme. In questi ultimi giorni il comitato "I Custodi dei boschi della Contea" ha inviato le firme raccolte ad autorità e enti.

La lettera inviata insieme alle firme

Con la presente lettera, consegniamo le 1.653 firme raccolte (1.185 firmate di persona e 468 raccolte online) a sostegno della petizione lanciata dal comitato spontaneo “I custodi dei boschi della Contea” e accolta da centinaia di cittadini, che mira a far rivedere la scelta topografica del progetto per la realizzazione e l’esercizio di un impianto di produzione fertilizzanti dal recupero di rifiuti organici differenziati, da ubicarsi in località Contea Chiaveretto nel Comune di Anghiari (Ar). Le firme raccolte in questi mesi, sono state un'occasione per la maggioranza della popolazione di Arezzo e dintorni, di conoscere e approfondire la questione relativa all'oggetto. Molti ignari del progetto in sé e non di meno dell’ubicazione scelta si sono interessati alla causa. Ogni firma è il risultato di appassionate discussioni che hanno manifestato preoccupazioni riguardanti la tutela della fauna e avifauna selvatica locale e la fragilità degli ecosistemi naturali, è emerso inoltre come il patrimonio naturale costituisca un bene collettivo unico e insostituibile da custodire e preservare anche per le generazioni future e che la buona qualità di vita rappresenti un valore irrinunciabile. I firmatari chiedono che l'Amministrazione Comunale di Anghiari e tutti gli enti preposti si fermino a riflettere ancora prima della realizzazione del progetto perché, così dove pensato, stravolgerà un’area boschiva ad oggi intatta e complici anche gli effetti del cambiamento climatico potrebbero verificarsi conseguenze irreversibili. Il comitato, che per il ruolo svolto in questa circostanza sente di rappresentare i firmatari della petizione, mantiene aperta la disponibilità ad un confronto con le amministrazioni comunali coinvolte e gli enti preposti all’approvazione del progetto.

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