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La salute mentale e il numero degli anestesisti. Le otto priorità della sanità in Casentino: l'incontro sindaci-Saccardi

Nell'incontro con l'assessore regionale alla sanità hanno chiesto garanzie per la vallata

I sindaci del Casentino aprono il 2020 facendo il punto sul futuro della sanità del territorio in un incontro con l’assessore Saccardi, i consiglieri regionali di maggioranza e la direzione aziendale della Ausl Toscana sud est. Otto le questioni sul tavolo, le stesse su cui, durante questi mesi, hanno spesso chiesto chiarimenti.

Il primo tema trattato è stato quello della salute mentale e dei pazienti che venivano ricoverati, fino a qualche mese fa nei cosiddetti posti tenda, necessariamente eliminati nel rispetto dell’attuale normativa: i Sindaci hanno chiesto garanzie per quei pazienti che non possono, comunque, rimanere a domicilio e per i quali l’assessore Saccardi si è impegnata ad individuare idonee strutture.  La chiusura dei "posti tenda" aveva, d'altra parte, generato timori anche negli infermieri, che sarebbero voluti rimanere nello stesso settore: in 12 continueranno ad operare nella rete della salute mentale.

Un secondo tema affrontato, in considerazione del significativo numero di anziani presenti in Casentino, è stato quello della Medicina Interna, per cui era già stato più volte richiesto un ampliamento. Durante l’incontro si è deciso di aumentare di 4 posti letto la struttura e di conseguenza di rafforzare l’organico. Inoltre, i Sindaci sono stati rassicurati sul potenziamento dell’ambulatorio di Diabetologia, grazie alla disponibilità di una nuova graduatoria di medici.

Sempre in relazione agli anziani, Sindaci e Assessore si sono confrontati sulle quote sanitarie per i Centri Diurni per anziani, ancora troppo poche rispetto al bisogno della vallata e più in generale dell’intero Distretto. Lo stesso vale per le quote sanitarie dedicate ai Centri diurni per disabili, per i quali, i Comuni hanno chiesto un maggior supporto da parte della Regione Toscana.

Inoltre, nell’ospedale del Casentino, come in tutti gli ospedali anche toscani, risulta insufficiente il numero degli anestesisti, presenti in sala solo poche ore a settimana. Su questo fronte, i Sindaci hanno chiesto all’assessore che siano attivati meccanismi incentivanti per attrarre i professionisti anche in piccoli ospedali come quello di Bibbiena.

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