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Casentino Capolona

Capolona resta senza banca e l'amministrazione promuove una petizione: "Chiusura inaccettabile"

"Non accettiamo questa chiusura visto che era uno sportello che lavorava tanto  – afferma il sindaco Francesconi – per cui stiamo predisponendo tutti gli atti per poter realizzare una raccolta firme nei prossimi giorni"

"Capolona resta senza banca", è questo il grido d'allarme lanciato dall’amministrazione comunale che si è mobilitata ed ha organizzato una raccolta firme insieme ai cittadini.

"A fine giugno - scrive in una nota l'amministrazione - è arrivata la notizia della chiusura dell’agenzia di Banca Intesa del comune del basso Casentino, di fatto gli oltre 5000 abitanti si ritrovano senza più sportelli bancari con non poche difficoltà soprattutto per chi non può  spostarsi altrove".

II tentativi di dialogo tra l'amministrazione e l'istituto di credito sarebbero stati vani. “In queste settimane abbiamo cercato di contattare i vertici di Banca Intesa riportando le nostre rimostranze e quelle dei cittadini in modo da avere perlomeno una risposta che ad oggi invece ancora non è arrivata – ha affermato il sindaco Mario Francesconi – abbiamo cercato di prendere contatti con altri istituti di credito perché lasciare Capolona senza sportello bancario è una cosa che non accettiamo visto che è presente dal 1955-56. La cosa fastidiosa è che in provincia di Arezzo Banca Intesa ha acquisito Ubi per chiudere sportelli senza pensare al ruolo sociale che dovrebbe avere un istituto di credito”.

L’amministrazione ha quindi deciso di farsi portavoce del malcontento dei cittadini e per questo ha organizzato una raccolta firme: “Non accettiamo questa chiusura visto che era uno sportello che lavorava tanto  – prosegue Francesconi – per cui stiamo predisponendo tutti gli atti per poter realizzare una raccolta firme nei prossimi giorni. Si potranno poi fare le firme sia all’interno del palazzo comunale ma anche nelle attività del territorio che aderiranno all’iniziativa”.

L’assessore Pasqui sottolinea che anche il consigliere regionale Marco Casucci ha chiesto l’intervento della Regione presentando un interrogazione: “Una cittadina come Capolona non può rimanere senza uno sportello bancario. Le logiche aziendali non possono non tener conto che non si parla di un’attività come le altre, ma di un servizio con valenza sociale, oltre che un presidio per il territorio dietro la parola razionalizzazione ci sta un piano di accorpamento che impoverirà la zona: uno schiaffo inaccettabile per Capolona e i suoi abitanti".

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