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Bierfest di Pratovecchio, Serena Stefani: "Non solo birra, ridare valore al gemellaggio con Uffenheim"

Il progetto di rilancio del festival casentinese. Il presidente dell'Associazione Pratovecchio Europa Enrico Beni: "Un esempio virtuoso di amicizia per il territorio, è questa la vera Europa"

Le foreste, i santuari e la birra. La Bierfest di Pratovecchio è diventata negli anni uno dei motivi principali per fare il nome del Casentino, dentro e fuori i confini di Arezzo. Ma i sette giorni della festa della birra a settembre, una delle più grandi e famose in Italia, superano il semplice intrattenimento locale. Pratovecchio è stato uno dei primi comuni toscani a cercare amicizie oltralpe. Il gemellaggio nato nel 1981 con la cittadina tedesca di Uffenheim gode di ottima salute, a quasi 40 anni di distanza.

"Quello era un periodo storico particolare", spiega Serena Stefani, consigliere del Comune di Pratovecchio con delega ai gemellaggi. "Nell'81 la Seconda Guerra Mondiale era lontana, ma la popolazione di Pratovecchio è stata colpita in maniera cruenta da vari atti compiuti dai tedeschi. Un patto di amicizia con un paese in Germania è stata una decisione forte da parte dell'amministrazione comunale di allora. Un segnale per dire 'adesso cambiamo passo, viviamo in Europa e facciamo nostro il valore della pace', che rappresenta tuttora il fondamento di questa manifestazione".

Da allora il gemellaggio ha vissuto un grande exploit. "Tanti nostri giovani si muovevano per andare in Germania, così come tanti ragazzi tedeschi venivano a trovarci", continua Stefani. "I rapporti tra la gente e le famiglie di Pratovecchio e Uffenheim continuano ancora oggi". Uno scambio di cultura e folklore che ogni anno si rinnova in Casentino con la Bierfest e, su suolo bavarese, con la Festa del Vino che nel 2019 ha coinvolto gli abitanti di Uffenheim il weekend di sabato 13 e domenica 14 luglio.

Anche Serena Stefani ha fatto parte della delegazione di Pratovecchio che nei giorni scorsi ha fatto visita alla cittadina bavarese, prodotti locali al seguito. Insieme a lei, Enrico Beni, presidente dell'Associazione Pratovecchio Europa, il soggetto che, in collaborazione con la Proloco, organizza la Bierfest.

"Abbiamo trovato un'atmosfera bellissima. Noi andiamo a trovarli due volte all'anno. L'accoglienza è sempre ottima, ogni volta che ci incontriamo è sempre una grande festa", racconta Beni. "Durante l'anno, quando ci raggiungono in Italia, organizziamo per loro alcuni piccoli progetti. Li abbiamo portati a fare il giro di Camaldoli con le bici elettriche e in passeggiata a cavallo - sono molto appassionati di equitazione -. Una loro delegazione viene sempre a Pratovecchio quando c'è la festa triennale del Crocifisso. Penso che questo gemellaggio sia uno dei più antichi d'Europa, una realtà speciale di scambio culturale, gastronomico, umano. L'allora sindaco Fernando Corazzesi ci ha visto lungo. Essere europei non significa solo stare a guardare l'operato dei politici di Bruxelles, l'Europa va vissuta".

Le vere amicizie resistono agli scossoni del tempo, ma per il consigliere Stefani il 2019 deve essere l'anno del rilancio. "Con l'avvento dei voli low cost e delle nuove tecnologie, muoversi in Europa con una spesa ridotta è diventato molto più facile. E questo ha un po' messo in ombra il valore del gemellaggio". Per questo Stefani e Beni puntano a rivitalizzare il legame tra Pratovecchio e Uffenheim come "testimonial di pace, per rimetterne al centro l'importanza. È solo grazie all'Europa se sono 60 anni che non c'è più la guerra in questi Paesi".

Quindi bene la buona birra e il meglio della cucina bavarese, senza dimenticare però che la Bierfest "non è solo un momento ricreativo, ma nasce da un lavoro e da un passato più complesso".

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