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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Il fiume, i tortelli e quell'amore pazzo per Stia. Alberto Marioni pronto a portare il Casentino in scena

Debutto teatrale per il 32enne casentinese che, a metà aprile, sarà protagonista dello spettacolo "Ma il Marioni?". Risate, aneddoti e musica nel nome della Fondazione Alice

E pensare che tutto ha preso vita da una provocazione, per nulla positiva, ricevuta suoi social. Di fronte all’attacco di chi lo ha accusava di non fare niente per sostenere realtà benefiche e no profit del territorio, ha scelto di rispondere invitando tutti a teatro per una notte di storie, musica ed emozioni. Nasce così lo spettacolo “Ma il Marioni?”, pièce teatrale che andrà in scena per la prima volta sul palco del teatro comunale di Stia a metà aprile. A scrivere, pensare e dare una forma allo spettacolo è stato Alberto Marioni, casentinese doc, anzi stiano doc. “Ho un attaccamento viscerale per la mia terra - racconta - anzi, direi quasi patologico. Da alcuni anni mi sono trasferito a Firenze per motivi di lavoro ma, non passa giorno, che non pensi alla mia Stia”. Un legame così forte che, prima dello spettacolo, ha trovato sfogo in spassosi interventi sui social dove la sua amatissima culla natale viene narrata attraverso i volti di chi la vive, gli accadimenti, gli aneddoti e il suo dialetto. Sì perché al grido di “Impariamo lo stiano”, Alberto ha fatto il pieno di visualizzazioni creando mini video dove spiega alla rete il significato di termini come “verga cacio”, “giubbata”, o espressioni come “tu s’è rosso come un billo”. “Nello show ci sarà anche un po’ di questo - racconta ancora - ho cercato di mettere insieme una sceneggiatura piacevole partendo da aneddoti che mi riguardano personalmente per poi allargare il raggio d’azione. Di fatto per me questo è un omaggio al Casentino, a Stia, agli stiani, al fiume. Ai luoghi del mio cuore”. Lo spettacolo, per il quale sono già cominciate le prove, avrà anche una finalità benefica. L’intero incasso sarà devoluto alla Fondazione Alice, realtà che si occupa dell’inserimento e della cura di persone diversamente abili. “Sono orgoglioso di questo - racconta Alberto - per me era importante realizzare questo sogno nel cassetto ma, altrettanto significativo era farlo in nome di una realtà attiva in ambito sociale. Ho iniziato a scrivere la sceneggiatura il 25 dicembre del 2021. Mi ero appena beccato il Covid e, per trascorrere meglio le ore in isolamento, ho iniziato a mettere su carta alcune idee. Nei mesi successivi ogni pezzo è andato al suo posto ed è venuto fuori questo testo”.

Ad accompagnare in scena Alberto ci saranno anche Lenny Graziani, Filippo Massaro, Gianni Verdi, Alice Fognani, Neri Fuochi, Libero Palazzi, Francesco Zampella e Gregorio Bartolucci. “Amici di una vita - aggiunge - che hanno dato un contributo importantissimo alla realizzazione di questo mio desiderio”.

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