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Arriva l'Alveare che dice sì, una piattaforma online per i prodotti locali

L’Alveare è arrivato anche in Casentino grazie alla passione di Chiara Squillantini e all’impegno di Officine Capodarno

Il piacere di acquistare cose che sono state coltivate e raccolte vicino o vicinissimo a dove viviamo; l’importanza di guardare negli occhi i produttori e magari scoprire da loro come quelle cose sono nate, come sono state trattate o addirittura il lavoro che sta dietro ad una produzione in particolare.

Tutto questo è Alveare che dice sì, una piattaforma online che permette una distribuzione diversa dei prodotti locali, favorendo gli scambi diretti fra produttori locali e comunità di consumatori che si ritrovano creando piccoli mercati temporanei a Km 0, gli Alveari, appunto.

L’Alveare è arrivato anche in Casentino grazie alla passione di Chiara Squillantini e all’impegno di Officine Capodarno.

Come dice Massimo Montanari nel suo testo “Il cibo come cultura”: “Il cibo è cultura quando si produce, si crea, si prepara, si trasforma, si consuma e quando si sceglie”.

Scegliere un cibo piuttosto che un altro denota il grado di evoluzione di una società e Alveare che dice sì intende sensibilizzare ad una cultura di scelta più attenta e vicina al territorio.

Chiara Squillantini commenta: “Sono entrata in contatto con questa bellissima realtà grazie a degli amici del Valdarno. Da qui è nata l’idea di poter attivare un alveare anche in Casentino, ovvero portare anche da noi la piattaforma e dare la possibilità a molte famiglie di poter scegliere online i prodotti delle aziende casentinesi aderenti e poi ritirarli una volta a settimana in un punto stabilito che per noi è il Palagio fiorentino o meglio il padiglione del Palagio. Fare la spesa con prodotti del luogo è un gesto forte, un impegno più ampio nei confronti del nostro territorio e del nostro pianeta”.

Ad oggi e grazie all’impegno di Officine Capodarno sono stati coinvolti negli incontri online circa 40 produttori casentinesi di cui 7 iscritti ufficialmente al portale. Il meccanismo dell’Alveare per poter essere operativo, ha bisogno di 150 iscritti a livello di persone interessate al circuito. Attualmente sono poco 139 le persone che sono entrate a far parte della rete. E’ importante, dunque, arrivare a questo numero per poter iniziare operativamente anche in Casentino l’esperienza virtuosa dello scambio.

Marcello Miozzo di D.r.e.a.m, uno dei gestori di Officine Capodarno commenta: “Alveare dice sì è una delle iniziative di Officine Capodarno e scaturisce dalle attività di ascolto rispetto a proposte imprenditoriali del territorio. Ricordo che Officine è un progetto finanziato dalla strategia delle Aree interne e progettato dall’Amministrazione del Comune di Pratovecchio-Stia.

Rientra, in sostanza, nella strategia di creare sviluppo e opportunità per le realtà agricole del territorio montano.

Sappiamo bene che i produttori locali fanno vendita all’interno del territorio e in genere vendono ad un pubblico selezionato. Questo dell’Alveare è invece un modo per metterli in contatto con consumatori che hanno meno tempo per andare al mercato, o giovani con famiglia. Il meccanismo è semplice: c’è una struttura informatica che collega persone e produttori, si prenota online e si ritira offline, ovvero in un punto di scambio. Questo è importante: scambio dei prodotti acquistati, ma anche di informazioni tra chi produce quei beni e chi quei beni li porta nelle proprie case e li consuma.

Gli incontri che abbiamo organizzato come Officine Capodarno, ci hanno dato la possibilità di prendere contatti con le aziende e quindi di implementare la fase di ascolto di queste realtà locali.

Adesso è partita la campagna dei consumatori e ci aspettiamo di arrivare prima possibile al numero prestabilito di 150 per poter partire”.

Officine Capodarno sta lavorando anche su un altri progetti che Miozzo spiega così: “Il secondo filone per cui abbiamo fatto alcuni incontri è quello relativo ai Mercati Contadini. Il nostro obiettivo è quello di allargare il numero di questi mercati portandoli anche su Bibbiena e Pratovecchio-Stia e quindi realizzare una sorta di coordinamento tra le diverse realtà di vallata.

La terza iniziativa è forse quella più ambiziosa e si tratta di sostenere alcune imprese che hanno una produzione standardizzata, offrendo loro un supporto per l’attivazione dell’e-commerce. La filosofia di Officine è tutta qui: supportare l’economia montana e agricola”.

L'avventura de L'Alveare che dice Sì! Inizia nel 2015 all’interno del movimento Europeo delle Food Assembly, sviluppando anche in Italia un'idea semplice e precisa: quella di mettere in contatto diretto chi produce con chi consuma. L'Alveare che dice Sì! unisce imprenditoria e innovazione digitale per creare un modello di impresa sociale. Ogni Alveare è unico ed allo stesso tempo fa parte di una rete più grande. In 7 anni il movimento The Food Assembly ha sviluppato una rete di distribuzione di prodotti locali e genuini in tutta Europa.

A breve anche il Casentino entrerà in questo movimento per sostenere, dalla base, l’economia agricola del territorio.

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