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Un vicesindaco, quattro assessori e consiglieri con deleghe: così la nuova giunta di Poppi

All'indomani della conferma di Carlo Toni come sindaco ecco che viene presentata la squadra che lo accompagnerà per i prossimi 5 anni. L'opposizione critica la scelta di affidare deleghe a consiglieri

Sono in tutto quattro i componenti della nuova giunta del Comune di Poppi. 
Sabato scorso, alle 21, si è tenuta la prima seduta del consiglio comunale eletto all'indomani delle votazioni che hanno confermato Carlo Toni sindaco per la seconda volta. 

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Il vicesindaco scelto da Toni è Riccardo Acciai il quale avrà anche le deleghe all'ambiente e al turismo. Silvia Vezzosi invece è stata scelta come assessore con delega a cultura, eventi e tradizioni e castello dei Conti Guidi. Marco Seri invece è assessore con delega alle associazione, parteciazione istituzionale e promozione comunale. Da ultimo Giovanna Tizzi è stata indicata assessore all'istruzione, diritti, attività sociali e comunità.

A questi si aggiungono quattro consiglieri ai quali sono state affidate delle deleghe, così come previsto dall'articolo 28 (comma 6) dello statuto comunale di Poppi. 

Luciano Pancini si occuperà di assetto del territorio, urbanistica e pianificazione sovracomunale, Silvia Carlomagno è incaricata di occuparsi dei centri storici e decoro urbano, Matteo Goretti invece attività sportive e ricreative, da ultimo Claudio Barolo è incaricato di curare le attività produttive, gemellaggio e comunicazione istituzionale. 

"Come avvenuto anche durante il mandato passato - sottolinea il sindaco Carlo Toni - ho scelto di applicare quello che prevedere lo statuto comunale ed affidare delle deleghe anche ad altri consiglieri. Per quale ragione? Per dare risposte più puntuali al territorio nel massimo rispetto della più ampia rappresentatività".

Una scelta che, all'indomani della seduta consigliare, ha suscitato delle perplessità tra i banchi dell'opposizione dove siede David Marri di Poppi-Cittadini in movimento.

"Il neo rieletto sindaco - fanno sapere - ha cercato in ogni modo di tacitare la minoranza al dibattito consiliare concedendole un solo minuto per intervenire. All'ordine del giorno c'era il provvedimento di nomina della nuova giunta e la distribuzione da parte del sindaco di deleghe operative a tutti i consiglieri di maggioranza, una sorta di giunta super allargata che va in netto contrasto oltre che con il buon senso, con i regolamenti e le norme in vigore. La minoranza ha pertanto presentato un'argomentata mozione scritta di illegittimità dell’atto preso dal sindaco. Ma, al di la della sostanziale illegittimità del provvedimento, una distribuzione di deleghe così naif e irrazionale, rappresenta un unicum nel panorama istituzionale. Basta pensare che l'urbanistica e l'assetto del territorio, le attività produttive, fino alla comunicazione istituzionale sono fuori dalla giunta e non si capisce né i modi né le forme attraverso cui queste delicate materie possano essere effettivamente esercitate. Da un equilibrato assetto dei poteri comunali ne discende una buona ed efficiente amministrazione cosa questa che è nell'interesse di tutti i cittadini. Dobbiamo prendere atto di come si sia preferito una finta ed effimera attribuzione di compiti che, come già avvenuto in passato, concentreranno tutto il potere decisionale nelle mani del sindaco”.

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