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Fiocco rosa al castello dei conti Guidi di Poppi: arriva "InArceDantis"

Al Castello di Poppi è arrivata InArceDantis, Accademia Dantesca per le arti e lo spettacolo, con l’intento di ridurre la distanza fra la Commedia di Dante Alighieri e il pubblico contemporaneo, avvalendosi delle arti, dello spettacolo e degli...

Al Castello di Poppi è arrivata InArceDantis, Accademia Dantesca per le arti e lo spettacolo, con l’intento di ridurre la distanza fra la Commedia di Dante Alighieri e il pubblico contemporaneo, avvalendosi delle arti, dello spettacolo e degli spazi del Castello.

Domenica 21 agosto alle ore 21.00, presso la corte interna del castello, ci sarà un evento inaugurale, lo spettacolo il volo di Beatrice nella Comedìa di Dante, regia di Stefania Maggini, una messa in scena con musica, canto e danza aerea, prodotta da Samuele Lambertini e patrocinata dal Comune di Poppi. Il testo recitato e cantato è interamente tratto dalla Commedia dell’Alighieri. L’allestimento utilizzarà come elementi scenografici gli ambienti storici del castello, che diventeranno per l’occcasione, attraverso un uso caravaggesco delle luci, parte integrale dello spettacolo. Il primo passo della Commedia messo in scena in il volo di Beatrice è nel Canto II dell’Inferno, quando Beatrice dal Paradiso Celeste discende a pregare Virgilio di andare a salvare Dante in grave pericolo; il secondo, nel Canto XXXI del Paradiso, a missione compiuta, è quando Beatrice risale al suo posto nelle Rosa Candida, lasciando a San Bernardo la guida del Poeta verso la contemplazione finale di Dio. In questi suoi due voli solitari, uno discedente e l’altro ascendente, Beatrice delinea e stabilisce una rotta di comunicazione andata e ritorno tra celeste e terreno, tra extra ordinario e ordinario. Lo spettacolo vuole suggerire che questo viaggio di contatto tra differenti ordini e livelli di intelligenze, è anche il percorso della creazione artistica, che attraverso le sue varie forme, si fa “bea-trice”, cioè conduttrice di beatitudini. Per sottolinearne la natura ultraterrena, la figura di Beatrice è stata sdoppiata e dotata di due distinti linguaggi spettacolari: quello della danza aerea, di Camilla Ferrari, e quello della voce recitante fuori campo, di Stefania Maggini. Federico Grassi, attore diplomatosi alla Bottega teatrale di Firenze diretta da Vittorio Gassman, interpreta i vari altri personaggi maschili dei versi danteschi prescelti, attingendo dalla migliore tradizione dei cantastorie toscani.

Le musiche di scena sono composte ed eseguite da Pino Dieni, assieme a Samuele Lambertini, la voce maschile è di Francesco Platani. La parte musicale pone lo spettacolo in diretto dialogo tra l’antico e il contemporaneo, grazie ad una sobria alternanza di suoni medioevali (arciliuto, tamburo, tromba marina) e tecnologici (synth, effetti elettronici per voce). I brani di voci femminili, cantati a Cappella dal Coro Associazione Corale Synphonia, diretti e accompagnati al tamburello da Gaia Matteini, sono brani medievali tratti dal Laudario di Cortona, codice musicale manoscritto italiano della seconda metà del XII secolo.

il volo di Beatrice è un movimento energetico che nel suo compiersi genera e trascende, lasciando dietro di sé una scia di bellezza e beatitudine, la sola capace di risolvere e dissolvere; è oltresì un invito per lo spettatore a lasciarsi suggestionare e fors’anche mutare.

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