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Arturo Bibbiena e Poppi: "L'assessore che va verso il Pd, una storia divertente"

Nota del Movimento Arturo, Circolo Bibbiena e Poppi. La politica è triste. La politica deprime. Non è proprio un bel momento per la politica. Ma siamo fortunati a Bibbiena. Qui c'è il Pd che ci tiene allegri, ci fa sorridere, anzi, ci fa ridere...

Nota del Movimento Arturo, Circolo Bibbiena e Poppi.

La politica è triste. La politica deprime. Non è proprio un bel momento per la politica. Ma siamo fortunati a Bibbiena. Qui c'è il Pd che ci tiene allegri, ci fa sorridere, anzi, ci fa ridere, a crepapelle.

In questi giorni è in preparazione il congresso del circolo di Bibbiena e sono cominciate le grandi manovre. Tessere vere e tessere false, tessere fatte in ritardo e in tempo. Comunicati contrapposti tra le diverse correnti di un circolo in cui ormai gli iscritti si potrebbero contare con le dita delle mani. Ma si sa, quando ci sono i congressi avvengono i miracoli, si moltiplicano, invece dei pani e dei pesci, le tessere di iscrizione.

E chi c'è a manovrare dietro le quinte queste vicende? Lorenzoni, l'assessore tuttofare del sindaco Bernardini, che ha chiesto l'iscrizione al Pd. Non sappiamo se questa tessera gliel'hanno data, (secondo alcuni ben informati, sì, secondo altri ben informati, ancora no). Ma questo è un dettaglio formale. In realtà Lorenzoni si comporta come piddino a pieno titolo, come capocorrente che organizza le truppe, sembra, per sostenere un segretario alternativo all'uscente Buoncompagni (delle cui gesta poco sappiamo).

Certo la situazione è divertente. Lorenzoni è stato l'uomo macchina dell'amministrazione Bernardini, in particolare nella prima legislatura. E' stato colui che ha promosso e coperto, grazie anche al suo titolo di architetto, tutte le più chiacchierate operazioni urbanistiche della giunta Bernardini, fino all'ultimo gioiello del prefabbricato commerciale di piazza Palagi.

Ora, avviandoci verso la fine della legislatura, il mitico assessore , dopo due mandati a fare il civico antipartito, si converte sulla via di Damasco e chiede la tessera del Pd.

Si sarà dimesso almeno da assessore, penserete voi. No, troppo semplice. Fa ancora l'assessore all'urbanistica della giunta civica; lui non si dimette, Bernardini non lo dimissiona, e intanto Lorenzoni organizza una fazione del Pd con il chiaro intento di preparare una alternativa a Bernardini quando tra due anni non potrà ricandidarsi (a meno che non passino le fusioni e allora si tratterà di fare una lista alternativa a Bernardini, così il tutto si gioca in casa).

C'è chi si domanda: ma perché, se Lorenzoni va nel Pd, Bernardini se lo tiene ancora?

Qui le opinioni sono diverse. C'è che dice che sia il gioco delle parti, giocano al gatto e alla volpe e l'operazione sarebbe stata concordata. Tanto che si dice che lo stesso Bernardini avrebbe fatto delle avance nei confronti del Pd. Ma senza successo.

Per altri Benardini non avrebbe il coraggio di sbarazzarsene perché Lorenzoni conosce troppe cose, gli ha gestito tutte le scelte più importanti.

Ma indubbiamente la situazione è divertente. Alla fine il Pd, che formalmente sarebbe all'opposizione, inglobando il prode Lorenzoni, l'uomo di tutte le operazioni urbanistiche bernardiniane, si assume di fatto la responsabilità politica di quelle scelte della giunta Bernardini,

Bernardini al contrario, liberandosi di Lorenzoni si ritrova nuovo pronto per nuove campagne elettorali al grido di antipartiti, anticasta, antisistema.

E' veramente generoso questo Pd.

Ma ora capiamo anche perché non c'è mai stata una vera opposizione a Bibbiena e perché non si è mai andati fino in fondo nel contestare scelte, come la zona Eurospin o piazza Palagi.

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