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Al Galilei di Poppi il laboratori sulle nuove tecnologie, dove si costruiscono i sogni

La scuola sta finendo ma non certo i progetti che danno lustro al territorio, così come i risultati e ancora di più le soddisfazioni degli studenti. Questo per raccontare il singolare percorso attivato, con successo, presso Istituto di istruzione...

La scuola sta finendo ma non certo i progetti che danno lustro al territorio, così come i risultati e ancora di più le soddisfazioni degli studenti.

Questo per raccontare il singolare percorso attivato, con successo, presso Istituto di istruzione superiore “Galileo Galilei” di Poppi. Si tratta di un laboratorio TIC, ossia di tecnologie dell’informazione e della comunicazione, tenuto dal giovane docente ed ex allievo dello stesso istituto, Marco Camagni, animatore digitale ed insegnante di matematica. I ragazzi della prime si sono cimentati, dividendosi in vari gruppi, nell’ambito delle nuove tecnologie, imparando a lavorare – anche con le mani –immaginando soluzioni ai problemi, progettando e creando nel vero senso del termine. Da questo percorso sono venute fuori realizzazioni molto fantasiose come la macchina modellino telecomandata, un sistema per annaffiare le piante che rileva l’umidità presente e la temperatura, un cartone animato, il progetto delle scale che si muovono della saga di Harry Potter, il tutto con l’utilizzo della piattaforma harware Arduino.

Il professor Camagni commenta:

“Abbiamo pensato di organizzare questo laboratorio per offrire ai ragazzi un’opportunità in più per confrontarsi in maniera concreta, con i propri sogni e le proprie visioni utilizzando le nuove tecnologie. Un laboratorio, insomma, che potesse offrire loro la possibilità di cimentarsi nel lavoro, anche manuale oltre che intellettuale, per dare una visione più ampia, meno didattica e statica, più dinamica e protesa al futuro”.

Assistere ad una lezione nel laboratorio di TIC è un momento di particolare emozione: essere in mezzo ai ragazzi che, in modo volontario e senza fini “ di voto”, alle lezioni del professor Camagni, dà il senso del nuovo corso intrapreso, anche grazie all’attenzione del Dirigente la Dottoressa Silvana Gabiccini, al Liceo di Poppi. Una scuola nuova e rinnovata, una scuola in movimento, aperta alla sfide della società, dove accanto alla didattica classica, si parla il linguaggio digitale e ci si confronta con l’avvenire che - come ci dicono i media – dovrà essere costruito e dove le nuove professioni saranno completamente diverse e per certi aspetti, ancora da immaginare. Ecco il senso di questi percorsi virtuosi: offrire ai ragazzi delle chiavi di lettura diverse della realtà attuale e insieme dare loro strumenti nuovi per costruire, dopo averlo sognato, il loro futuro.

Anche per dare corso alle nuove direttive ministeriali, il Liceo scientifico di Poppi ha attivato, già da due anni, il progetto cl@ssi 2.0, che intende consentire lo studio delle discipline attraverso un approccio misto, tradizionale e innovativo, che si appoggia sia al supporto cartaceo tradizionale che a quello più innovativo digitale. Un ambiente di apprendimento diverso, ovviamente, che consente maggiori possibilità di approfondimento, maggiore coinvolgimento anche emotivo e motivazionale, maggiore scambio di informazioni e un rapporto tra docente e discente che per, intensità, può essere paragonato a quello del Liceo di aristotelica memoria, dove lo scambio e il confronto si sostituiscono alla sola lezione frontale.

Gli alunni interessati sono stati quelli delle classi prime dei tre indirizzi dell'Isis Galilei di Poppi, ossia “i nativi digitali” e gli strumenti adottati sono molteplici:

lavagne Interattive multimediali, pc, tablet ad ogni alunno, libri di testo in versione cartacea e digitale. A questo si unisce anche un nuovo modo di insegnare e docenti che hanno cambiato il loro modo di insegnare, attraverso una formazione continua. La Dirigente Silvana Gabiccini commenta: “Non mancano e non mancheranno veriche attente sul percorso; in sostanza c’è un monitoraggio continuo, per le messe a punto e i cambi di rotta necessari di volta in volta. Il gruppo di progetto è già stato costituito ed è formato da docenti dello staff direttivo, da tecnici interni e da tecnici esterni. Questo nuovo percorso è motivo di soddisfazione per me e per i miei collaboratori che hanno creduto in questa scommessa. Si tratta di lavoro collegiale e condiviso, senza questa dimensione di gruppo non si va da nessuna parte”.

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