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L'ospedale di Bibbiena rimanga un presidio di montagna: rianimazione e chirurgia non si toccano"

L'appello del Movimento casentinese per la salvaguardia dell’Ospedale e dei servizi del territorio

Giovedì 3 ottobre si è riunito l’esecutivo e una rappresentanza delle associazioni facenti parte del Movimento casentinese per la salvaguardia dell’Ospedale e dei servizi del territorio.

"Nei mesi scorsi - spiega una nota - il Movimento aveva raccolto il parere favorevole della maggior parte dei Consigli comunali del Casentino al suo documento programmatico, articolato in 14 punti, che analizzava tutti i servizi necessari dentro l’Ospedale, partendo dai Patti Territoriali firmati dai Sindaci nel 2016 e disattesi in più punti dall’Azienda Usl Toscana Sud Est. Dopo un periodo di pausa dovuto alle elezioni che si sono svolte in molti Comuni della vallata, un incontro del Movimento era pertanto necessario per decidere il da farsi, in particolare l’obbiettivo è di chiedere un incontro con i nuovi Sindaci, quelli riconfermati e quelli ancora in carica, incontrando successivamente il nuovo Direttore Generale dell’Azienda USL Toscana Sud Est per fare il punto della situazione".

Non possiamo che prendere con favore la nota del nuovo sindaco di Bibbiena Filippo Vagnoli che sulla stampa locale ha dichiarato di chiedere a nome di tutti i Sindaci del Casentino una riunione urgente con il nuovo Direttore Generale Antonio D’Urso – sostengono i componenti del Movimento - Vagnoli ha dichiarato altresì di voler conoscere il futuro del nostro Ospedale e dei servizi, attraverso un’analisi ed una contrattazione con l’azienda USL, ritenendo assurdo di venire scavalcati e conoscere solo in un secondo momento le riduzioni e i tagli dei servizi quando sono già stati effettuati. Il riferimento non casuale riguarda la chiusura di una parte del servizio di Psichiatria ed igiene mentale svolto in Casentino. Siamo sulla stessa lunghezza e da sempre predichiamo e ci battiamo perché Istituzioni e rappresentanti dei cittadini uniscano le loro forze in un’unica direzione: la tutela del nostro ospedale e dei servizi territoriali.

In particolare, il Movimento ribadisce che l’Ospedale del Casentino "non debba essere snaturato e che rimanga un presidio di area montana e disagiata con il mantenimento di servizi essenziali come la rianimazione e la chirurgia".

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