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Casentino Poppi / Camaldoli

Ecco la nuova biblioteca del monastero di Camaldoli

Situata nella parte seminterrata del complesso, l’obiettivo era di creare un ambiente contemporaneo che mantenesse la funzione originaria di custodia del patrimonio culturale

Tavoli sospesi e librerie dalle linee contemporanee: si presenta così la nuova biblioteca moderna con sala di consultazione aperta al pubblico nella comunità camaldolese dei monaci benedettini in Casentino. Qui, immersi nella pace della foresta toscana, sorgono il Sacro Eremo e il millenario Monastero di Camaldoli, protagonisti di un progetto di riqualificazione strutturale di alcuni edifici secolari avviato a partire dal 2014.

Fondata all’inizio dell’XI secolo da San Romualdo, la comunità di Camaldoli coniuga in un unico luogo la dimensione comunitaria del monastero e quella solitaria della vita eremitica. Qui si trovano l'antico laboratorio galenico, in cui i monaci lavoravano spezie e piante medicinali, la chiesa in stile barocco in cui sono presenti opere del Vasari e la biblioteca secolare che raccoglie un patrimonio librario di circa 50.000 volumi, di cui 35.000 nella biblioteca del monastero e 15.000 in quella dell’eremo. Ancora oggi, a distanza di mille anni dalla sua nascita, è un luogo di vita monastica e di ricerca spirituale, animata tutto l’anno da pellegrini e visitatori.

In questo contesto è stato portato avanti un progetto di interior design in grado di ridisegnare gli ambienti della biblioteca moderna situata nella parte seminterrata del complesso di Camaldoli. L’obiettivo era di creare un ambiente contemporaneo che mantenesse la funzione originaria di custodia del patrimonio culturale, enfatizzando il significato superiore che ha caratterizzato il monastero per secoli: la cultura come fondamenta. La realizzazione è a cura dello Studio Menichetti+Caldarelli architetti, che ha utilizzato gli arredamenti di Lago.

«Era da  anni che la comunità monastica di Camaldoli pensava di predisporre una nuova Biblioteca. Ma dove collocarla, come organizzarla? – racconta Don Alessandro Barban, Priore Generale della Comunità Monastica di Camaldoli –. Si trattava  di unire attenzione sia agli spazi del monastero, sia alle esigenze organizzative specifiche  di una  biblioteca contemporanea. Gli architetti dello Studio Menichetti+Caldarelli hanno ideato un progetto dove struttura antica, organizzazione digitale moderna, e bellezza artistica convengono insieme con armonia e sapienza. L'entrata della  biblioteca comporta un distacco dal tempo veloce e accelerato della quotidianità per farsi toccare da un ritmo diverso, dove lo spazio architettonico conduce dentro un tempo esistenziale di ascolto, di lettura, e di profondità. Si tratta di acquisire un respiro altro, fatto di attenzione, calma  e pace. Per leggere, studiare e pensare occorre silenzio, attesa, vera ispirazione. In questa biblioteca il tempo e lo spazio si incontrano e, nella loro sincronicità, creano e donano l'atmosfera dello studio e della ricerca dove l'intuizione intellettuale sia dono dello spirito. Personalmente mi piace anche lo spazio piccolo degli ambienti, che chiama alla concentrazione, alla custodia, quasi al segreto della cella monastica. Per non dire poi dell'allestimento del mobilio curato da Lago: semplice e di essenziale bellezza. Gravità (i libri pesano) e lievità (il logos libra leggero) ci attendono e ci restituiscono a noi stessi: alla nostra umanità più alta».

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