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"Voglio imparare l'italiano." Minori arrivati a piedi dal Pakistan ora vivono e studiano in Casentino

Il progetto per l'apprendimento delle regole e la condivisione di esperienze nei territori dove vivono è finanziato dal Ministero

Alcuni di loro sono partiti dal Pakistan a piedi e sono arrivati prima in Grecia e dopo un difficilissimo periodo sono giunti a Trieste dove sono stati stati smistati nei vari centri di accoglienza. In Casentino hanno trovato un approdo dove riprendere in mano la propria vita, studiare e integrarsi. Sono i ragazzi, alcuni ospiti dell’Associazione Tahoma di Bibbiena e altri residenti nella zona, che hanno partecipato a  “L’uomo e l’ambiente, per un mondo migliore” il progetto organizzato nell’ultima settimana di luglio dal Centro provinciale per l'integrazione degli adulti di Bibbiena. Si è trattato di percorsi di apprendimento e sociali sostenuti dal Ministero attraverso i fondi europei e dedicati a stranieri arrivati da poco in Italia. I ragazzi hanno vestito il ruolo di studenti del corso che ha proposto loro un approccio più consapevole alla vita quotidiana e alle relazioni umane con un percorso tematico riguardante la tutela ambientale e la cittadinanza attiva, per sensibilizzarli su questi argomenti fino ad arrivare alla consapevolezza di una reale possibilità di costruzione di un ambiente migliore e di integrazione con il territorio che li sta ospitando.

Guidati dall'insegnante Silvia Bragagni i ragazzi hanno conosciuto e visitato alcune realtà del territorio quali l’Ecomuseo del Casentino, nello specifico il Museo della Castagna di Raggiolo e il Centro della Fotografia di autore di Bibbiena. L'obiettivo è stato quello di collocare l’esperienza personale in un sistema di regole che riguarda la persona, la collettività e l’ambiente, e per imparare anche il lessico fondamentale per la gestione della loro comunicazione orale. "L’intento perseguito con questo approfondimento - spiegano gli organizzatori - è far conoscere le iniziative attuate e l’attivismo dei nostri territori nell’avviare percorsi di buona accoglienza e di buona integrazione, per sottolineare la vitalità delle comunità accoglienti e  il loro coinvolgimento nel sostenere ogni giorno la realizzazione di progetti che aiutano persone che non hanno nulla a ricostruirsi una vita, condizione indispensabile per garantire una equilibrata ed adeguata politica dell’accoglienza. Come prodotto finale è stato realizzato un video dai partecipanti, per apprendere anche l'utilizzo consapevole di strumenti multimediali."

Le immagini mostrano questi momenti di vita e di apprendimento, poi ci sono le parole di alcuni di loro. Come Lì che ha 17 anni è arrivato dal Pakistan a piedi e ora dice che vuole imparare l'italiano e vuole lavorare. 

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