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Escavatori nella valle delle Piagge: presentato ricorso al Tar. Il Comitato: "Tuteliamo il nostro paesaggio"

Il comitato La Valle delle Piagge si è costituito nel 2019 con lo scopo di esercitare ogni attività idonea a tutelare il paesaggio e le attività della zona

"Faremo di tutto per tutelare questo territorio". È con questo proposito che il comitato La Valle delle Piagge continua la propria attività volta alla tutela di quella terra baciata dall'Arno che comprende Cafaggio, Pieve San Giovanni, Ponte Buriano, Cincelli, Castelluccio e Castiglion Fibocchi. Un proposito che si rafforza giorno dopo giorno e che si è trasformato anche in azioni concrete, alcune di esse scaturite dalla volontà di alcuni imprenditori della zona che, come i residenti di questo lembo di terra, temo di vedere stravolta completamente questa terra. Tutto parte, anzi riparte, dal 4 maggio scorso. A distanza di poco meno di un anno dalle battaglie poste in essere per l'eliminazione della località Vignoli dal piano cave regionale, ecco che ruspe ed escavatori sono tornati nell'area. Le ragioni? Realizzare un invaso utile all'irrigazione di alberi da frutto per colture intensive. Un via vai che, come noto, ha destato immediatamente l'attenzione da parte dei residenti della zona nonché dei membri del comitato che hanno richiesto lumi all'amministrazione di Capolona.

"Abbiamo appreso - sottolinea Maria Luisa Lapini, presidente del comitato costituitosi nel 2019, durante un evento pubblico svoltosi a Ponte Buriano lo scorso 20 agosto - che la fattoria La Vialla ha recentemente valutato la non legittimità del progetto riguardante questa area specifica. Per questa ragione ha presentato ricorso al Tar e sappiamo che nelle settimane passate sono già state consegnate le notifiche alla Provincia di Arezzo, al Comune di Arezzo e alla Regione Toscana. È per tale ragione che chiediamo agli enti preposti di valutare la possibilità di costituirsi parte civile in tale procedimento. Lo riteniamo un atto dovuto nei confronti della cittadinanza che da sempre si è spesa per tutelare e conservare l'unicità di questo territorio che, lo sappiamo bene, è un luogo dalla forte vocazione agricola e ricettiva e in coerenza al mancato accordo di pianificazione chiesto l'anno scorso dal Comune di Capolona per inserire Vignoli nel piano regionale cave, possibilità poi negata dalla Regione Toscana al termine di una lunga battaglia condotta anche dalla consigliera e vicepresidente del consiglio regionale, Lucia De Robertis"

Ma cosa è successo nelle settimane passate? Dopo l'arrivo dei mezzi di escavazione nella piana di Cincelli, il comitato si è attivato per comprendere le ragioni di tali presente. "Abbiamo presentato richiesta al Comune di Capolona per accedere agli atti - spiega ancora la presidente del comitato - contestualmente ci siamo rivolti a Provincia, Arpat e carabinieri forestali. Inizialmente abbiamo ricevuto delle rassicurazioni da parte dell'amministrazione capolonese ma, nonostante ciò, abbiamo dovuto fare ricorso - per tre volte - al difensore civico per ottenere gli atti riguardanti il progetto. Ebbene abbiamo scoperto che a 50 metri da Vignoli, area salvata dal diventare un sito di estrazione inerti, avevano preso il via i lavori per la realizzazione di un invaso. Abbiamo richiesto l'intervento e la valutazione di esperti e tutti, come accaduto nel 2019, hanno ribadito il grande impatto che questa opera avrebbe avuto dal punto di vista ambientale. Non solo. Per le dimensioni di questo bacino di accumolo è altamente improbabile che si possa riempire con acqua piovana e di superficie. Dalla relazione di un famoso studio di geologi di Firenze la stima perché ciò avvenga è di 9 anni. Dunque ci chiediamo quale finalità abbia tale escavazione e supponiamo che gli intenti siano ben altri"

Il comitato La Valle delle Piagge si è costituito nel 2019 con lo scopo di esercitare ogni attività idonea a tutelare il paesaggio e le attività della zona. "Nel 2019 il Comune di Capolona - spiegano ancora la presidente - individuò l'area di Vignoli come area potenziale per la relizzazione di Un'area dove l'azione dell'uomo si è fusa perfettamente con quella della natura - prosegue Maria Luisa Lapini - quello che vediamo oggi è un angolo di mondo, una piccola Val d'Orcia, dove ogni equilibrio è perfettamente rispettato. Inoltre, come sostenevamo già un anno fa durante la grande mobilitazione messa in atto per tutelare Vignoli, questo territorio è in contiguità con la riserva naturale di Ponte Buriano. Attività estrattive sarebbero e sono un danno enorme per la tutela dell'ecosistema, del patrimonio idirico, per la sicurezza stradale e per le attività ricettive e non presenti. Noi non ci stancheremo mai di lavorare e mettere in piedi ogni singola attività in nostro potere per difendere questo angolo così unico".

Il 25 agosto prossimo all'Arena Eden insieme ad Arezzo In Tour il comitato presenterà la visione del docu-film "C'era una valle". L'appuntamento è per le 21 e per le 22.30. Non sarà possibile effettuare prenotazioni ma gli ingressi saranno grantiti fino ad esaurimento posti.

Gli impegni dei candidati regionali e comunali

Lucia De Robertis, candidata Pd al consiglio regionale toscano: "Ho ribadito l’urgenza che il Comune di Arezzo firmi la convenzione per la gestione dell’area, e il mio impegno perché immediatamente dopo si predisponga un protocollo fra Regione e comuni del territorio (Arezzo, Civitella, Pergine Laterina) per una sua valorizzazione turistica e ricreativa, come chiedono anche le associazioni di categoria, rispettose della salvaguardia dei valori ambientali per cui la riserva è nata. E perché parta subito il procedimento di approvazione del nuovo regolamento della riserva, urgente per poter regolamentare con chiarezza attività importanti come la pesca dilettantistica. Ho voluto riproporre anche il tema della possibile estensione della riserva alla valle delle Piagge, per metterla finalmente in sicurezza dai rischi di attività incompatibili con la bellezza del territorio".

Michele Menchetti, candidato consiglio comunale di Arezzo M5S: "Ho partecipato al dibattito "Riserva Ponte Buriano-Penna: prospettive turistiche-occupazionali" organizzato dall'Associazione per la Tutela e Valorizzazione delle Risorse Storico Ambientali dell'Arno Borghi d'Arno. Ho potuto ricordare il primo degli stanziamenti - 3,4 milioni di euro - concessi dal Ministero dei Trasporti nella persona dell'allora ministro del Movimento 5 Stelle Danilo Toninelli per la realizzazione del nuovo ponte che permetterà al "Ponte della Gioconda" di poter essere un attraversamento ciclopedonale e tornare quindi al suo vecchio splendore, quello originale, senza l'asfalto di cui è stato ricoperto adesso. Nella visione di turismo del Movimento 5 Stelle di Arezzo, Ponte Buriano e tutta la zona circostante può diventare una chiave di volta per il futuro, alla pari, anche se con caratteristiche diverse, dell'area Castelsecco. Ma c'è bisogno assoluto di tutela dell'ambiente. Non è possibile che, come successo per la La valle delle piagge, gli abitanti debbano mobilitarsi per far capire alle istituzioni che una cava in quella zona è un abominio. Non è accettabile che gli stessi si ritrovino dall'oggi al domani uno scavo artificiale che qualcuno chiama "lago", che altro non è che una cava sotto mentite spoglie. Non si può permettere che in nome del dio denaro venga realizzato un noccioleto intensivo che porterà un forte impoverimento del suolo nonché un ampio uso di pesticidi che andranno a gravare sul bilancio ambientale e sulla salute degli abitanti della zona".

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