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I Comuni lasciano aperte le scuole, la dirigenza scolastica avvisa le famiglie di riprendere i figli in anticipo: è polemica a Capolona e Subbiano

Il Comune lascia le scuole aperte ma non c'è il servizio di trasporto. La scuola accoglie gli studenti, ma non effettua il servizio pomeridiano e alle 13,20 chiama i genitori per recuperare i ragazzi. Un giorno di neve ha scatenato una bufera a...

Il Comune lascia le scuole aperte ma non c'è il servizio di trasporto. La scuola accoglie gli studenti, ma non effettua il servizio pomeridiano e alle 13,20 chiama i genitori per recuperare i ragazzi.

Un giorno di neve ha scatenato una bufera a Capolona e Subbiano. Da un lato l'amministrazione comunale, che ha deciso di mantenere il servizio scolastico aperto visti i pochi centimetri di neve previsti. Dall'altro la scuola che ha cambiato gli orari. Nel mezzo le famiglie, disorientate da questa insolita situazione.

"Il Comune di Capolona (e anche Subbiano) - racconta il sindaco di Capolona Alberto Ciolfi - decide di non chiudere le scuole. I nostri operai e una ditta esterna sono stati mobilitati nelle prime ore del giorno per pulire le strade e garantire la mensa scolastica. La dirigenza scolastica ha invece deciso che il pomeriggio le scuole restano chiuse e ha fatto chiamare i genitori per andare a prendere i propri figli entro le 13.20: un comportamento difficile da definire. I servizi pubblici vanno sempre garantiti. Non possono esser 2 due centimetri di neve a bloccarli. Esiste da tempo l'obbligo di catene o le gomme antineve".

La decisione di lasciare aperte le scuole aveva già scatenato ieri sera un tam tam nei vari gruppi Whatshapp e nelle chat dei genitori dei bambini e ragazzi che frequentano le scuole dei due comuni casentinesi. La preoccupazione era palpabile, visto che oltre 20 comuni avevano emesso un'ordinanza di chiusura. Le due amministrazioni però si sono mosse di pari passo, condividendo un servizio di fondamentale importanza come la scuola media, e hanno pensato - ognuno contando sulle proprie forze, ma insieme visto il fine unico - di cercare di garantire il servizio. Ma qui si sarebbe innescato un conflitto con la dirigenza scolastica, che ha affrontato il problema diversamente. Probabilmente anche per il numero esiguo di studenti che effettivamente questa mattina si sono trovati in classe E per le difficoltà avute dagli insegnanti a raggiungere i plessi scolastici. Alla fine di questo "braccio di ferro", resta la delusione delle famiglie per un servizio fruito solo a metà.

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