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Caro rifiuti, Pasqui: "Non solo Podere Rota, Capolona al 76% di differenziata ma con misere agevolazioni"

Pasqui aggiunge un punto di vista allargato che critica anche l'attuale meccanismo di premialità relativo ad amministrazioni che hanno ottenuto importanti risultati sulla raccolta differenziata

"Sui rincari della Tari non possiamo attribuire le colpe solo al mancato conferimento a Podere Rota perché faremmo un grave errore di valutazione e di informazione." Così Daniele Pasqui, assessore del comune di Capolona, interviene sul dibattito innescato dalla relazione dell'Ato Toscana Sud che spiega il perché del rincaro del costo del servizio integrato relativo ai rifiuti secondo l'ente che racchiude tutti i comuni. Un'analisi che mette in relazione l'aumento per la provincia di Arezzo in relazione proprio alla chiusura della discarica di Podere Rota all'ingresso dei rifiuti urbani indifferenziati.

A questa analisi Pasqui aggiunge un punto di vista allargato che critica anche l'attuale meccanismo di premialità relativo ad amministrazioni che hanno ottenuto importanti risultati sulla raccolta differenziata.

"Il nuovo calcolo del Piano economico finanziario con il metodo Arera (per il quale Capolona in sede assembleare ha espresso voto contrario) sta gravando non solo sui costi degli impianti (ci sono  comuni come il nostro che  con la raccolta differenziata non ha subito incrementi) ma incide soprattutto il costo di gestione, il ritiro dei rifiuti, lo spazzamento e la gestione delle isole ecologiche. Non ci dimentichiamo che fino pochi anni fa i Comuni stipulavano con il gestore una progettazione ed un piano finanziario basato su di un servizio ad hoc, mirato e puntuale per ogni Ente, basato sulle esigenze di ciascun comune. Oggi, grazie a questa metodologia, siamo costretti a subire un conto economico generale del gestore di tutto l’Ambito Toscana Sud. Il risultato lo vediamo nelle tasche dei cittadini con i servizi che sono rimasti invariati e con il rischio impresa che è rimasto ai Comuni. Altro fattore che incide è la carenza di incentivi alla raccolta differenziata, se ne parla molto, si fa tanta pubblicità, si incoraggiano giustamente i cittadini a farla e poi alla fine i vantaggi economici sono miseri. Capolona nonostante il 76% di raccolta differnziata si è vista riconoscere solo miseri contribuiti e agevolazioni, soldi che sono impiegati proprio per la riduzione delle tariffe. Servono più tavoli, più trattative e più prese d’atto e visto che tante proposte ad oggi restano non ascoltate. Quindi, parliamo di aumento della Tari? Facciamo tutti un mea culpa."

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