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Casentino Chiusi della Verna

Cammino di Francesco La Verna – Assisi: tutti finanziati i progetti lanciati dai comuni aretini (e non)

Un sogno, come lo definisce Tellini, condiviso con altri sindaci. Che partendo dal Santuario Casentinese e attraversando territori ricchi di emergenze storiche e testimoniali della presenza del a Santo, raggiungesse,in direzione di Assisi, i confini della Toscana

Tutti finanziati i progetti dei Comuni del Cammino di Francesco La Verna – Assisi, presentati tre anni fa sul Piano del Turismo 2016. Un bel risultato per un lungo lavoro di squadra. Un lavoro durato più di tre anni. Il sindaco di Chiusi della Verna ,Giampaolo Tellini non nasconde la sua soddisfazione.

«Questo risultato è il frutto di un grande lavoro di squadra, che fin dai primi mesi del 2016 ci ha visti coinvolti in un progetto che allora sembrava poco più che un sogno: unire attorno ad un tavolo undici comuni, individuare forme di collaborazione e mettere in campo unità di intenti e di vedute, avendo come unico scopo quello, finalmente, di valorizzare in maniera adeguata e unitaria uno degli itinerari più densi di significato nel panorama mondiale del turismo lento: Il percorso di Francesco».

Un sogno, come lo definisce Tellini, condiviso con altri sindaci. Che partendo dal Santuario Casentinese e attraversando territori ricchi di emergenze storiche e testimoniali della presenza del Santo, raggiungesse, in direzione di Assisi,i confini della Toscana. Riallacciandosi con le esperienze già in corso in Umbria. Un sogno lungo anni, costellato di momenti di riflessione, di impegno, di verifiche,di approfondimenti,di studi. Accompagnato dalla mano amica della Associazione Cammini di Francesco in Toscana, e percorso con altri Sindaci che, insieme, alla passione comune, hanno impiegato risorse umane e competenze amministrative per costruire questo progetto.

«E con la Regione Toscana al nostro fianco, interviene Tellini, che fin da subito si è rivelata un interlocutore attento e fattivo: Lucia de Robertis, grazie alla quale abbiamo oggi una legge che disciplina la materia, Vincenzo Ceccarelli che da anni è vicino a questi territori e si spende sui temi della mobilità dolce e del trasporto integrato,con grande attenzione a ciclovie, cammini e reti ferroviarie. Ma voglio ricordare anche il Dott.Alessandro Romagnoli, il dirigente che ci ha seguiti nelle prime fasi di questa avventura, e Il Dott. Raffaele Mannelli, suo successore, che in maniera altrettanto qualificata continua a guidarci nei progetti di costruzione di questo asse strategico sul turismo nel quale crediamo molto.Una fatica, un impegno costante, anche una grande responsabilità per noi, che però affrontiamo volentieri, con la stessa passione e determinazione che mettiamo nelle cose in cui crediamo.»

Un disegno che viene da lontano quindi. Che, nel coinvolgere 11 comuni del territorio della provincia di Arezzo, ha visto il Comune di Arezzo, nella persona dell’ assessore uscente Marcello Comanducci, accettare di buon grado il ruolo di capofila di questo primo raggruppamento di enti pubblici. Oggi dimissionario, per motivi di lavoro, dal ruolo amministrativo, seppur ancora fortemente impegnato come presidente della Fondazione Arezzo Intour, Comanducci nel tracciare una sintesi del particolare momento storico che stiamo vivendo, ricorda:

«Le potenzialità del turismo lento sono tuttora un capitolo tutto da scrivere. Il Covid, nel colpirci duramente, ha però accelerato questo processo di ricerca di posti autentici,e se, come penso, il turismo tradizionale tornerà più forte di prima nelle grandi città d’arte, è nelle nostre aree interne che abbiamo il compito di fare progetti di territorio che utilizzino l’enorme visibilità di città come Firenze e Arezzo, e, parlando di Toscana, la facciano conoscere nelle sue bellissime aree tuttora incontaminate» infine, riferendosi al recente finanziamento ministeriale: «I Cammini per loro natura hanno bisogno di una sinergia forte tra comuni e territori. Per noi oggi è fondamentale quella con il Comune di Chiusi della Verna, al quale abbiamo chiesto di seguire da vicino la gestione e il coordinamento dei progetti del bando ministeriale recentemente assegnato: Non abbiamo dubbi che questa sia la scelta giusta: del resto Chiusi della Verna, oltre ad essere un hub naturale per il Cammino di Francesco, ha dimostrato, anche nelle recenti progettualità che vedono protagonista Firenze e Santa Croce come punto di partenza, di avere chiaramente a cuore la creazione di un asse unico, importante, che davvero può presentarsi come il miglior biglietto da visita a livello internazionale per il nostro territorio.»

Un lavoro articolato, e che probabilmente, nell’unire professionalità di varie discipline, vede anche in questo aspetto di multidisciplinarietà una caratteristica importante. L’architetto Roberta Fabbrini, incaricata dal Comune di Chiusi della Verna per seguire i progetti inerenti il Cammino di Francesco ci spiega in dettaglio la genesi di questo importante traguardo:

«Si tratta del completamento di uno degli obbiettivi ministeriali del Piano Stralcio Cultura e Turismo 2016: Il Piano, tra le altre cose, riteneva necessario che fossero compiute esatte ricognizioni degli itinerari escursionistici fruibili con forme di mobilità dolce, di particolare rilievo nazionale e regionale.Ne seguì un Accordo Operativo,, il n.ro 31, denominato “ I Cammini religiosi di San Francesco, San Benedetto e Santa Scolastica “ stipulato fra Ministero Beni e Attività Culturali e Turismo (MIBACT), Regione Emilia Romagna, Regione Toscana, Regione Lazio, Regione Marche, Regione Umbria.Fin da subito iniziarono una serie di interlocuzioni sui territori interessati, sollecitate e mediate dalla nascente Associazione dei Cammini di Francesco in Toscana, miranti a valorizzare il tracciato che storicamente Francesco percorreva per muoversi tra i due luoghi di Assisi e de La Verna. Undici comuni, Arezzo, Anghiari, Badia Tedalda, Caprese Michelangelo, Castiglion Fiorentino, Chiusi della Verna, Cortona, Monterchi, Pieve Santo Stefano, Sansepolcro, Sestino, con l’appoggio importante e direi decisivo della Regione Toscana, decisero quindi di sottoscrivere un accordo convenzionale che potesse essere elemento di unione di progettualità e di obbiettivi comuni per valorizzare questo percorso. Lo studio di fattibilità fu poi elaborato nel corso dell’anno 2017, e, nel settembre 2018 seguì la presentazione alla Regione, incaricata di raccogliere i progetti dei singoli comuni convenzionati».

Come mai architetto questo ritardo? Si parla di addirittura di 4 anni fa.

«Sebbene avessimo avuto rassicurazioni circa il buon esito della raccolta progetti, nel frattempo intrvennero varie modifiche del Ministero del Turismo, un cambio di governo, la conseguente decisione di annetterlo a quello dell’Agricoltura, togliendolo alla Cultura.I successivi riassetti istituzionali hanno probabilmente generato una serie di complicazioni interne che in alcuni momenti ci hanno onestamente fatto pensare che tutto questo grande lavoro fosse andato perduto.»

E nulla è andato perduto, se con Decreto Ministeriale 557 del 20/12/2019 viene approvato il Piano Operativo della Scheda intervento 31 “I Cammini religiosi di San Francesco, San Benedetto e Santa Scolastica “ accordo stilato nel 2017 fra Ministero Beni e Attività Culturali e Turismo ( MIBACT), Regione Emilia Romagna, Regione Toscana, Regione Lazio, Regione Marche, Regione Umbria. Con uno stanziamento ministeriale di 2.482.305,60 Euro, grazie al quale tutti i comuni dell’asse aretino sono stati finanziati sui singoli progetti presentati.

E nonostante le scarse certezze sull’esito del bando ministeriale, il sasso oramai lanciato inizia a generare nuovi e importanti stimoli: Nell’anno 2019, sulla scorta della positiva esperienza aretina, è lo stesso Comune di Chiusi della Verna, raccogliendo un’ importante sollecitazione da parte dei territori interessati, a farsi promotore di un operazione di coinvolgimento di altri comuni, questa volta in direzione di Firenze, per valutare la possibilità di condividere un progetto unitario di valorizzazione di percorsi che nei secoli, e nel nome di Francesco, hanno collegato la città di Firenze con il santuario casentinese. Prosegue Fabbrini:

«Si, successivamente alla prima esperienza, conclusasi oggi felicemente, abbiamo cominciato a lavorare su un itinerario tematico su Firenze (considerata strategica, oltre che per gli indiscutibili motivi storico-artistici, anche per la presenza dell’aereoporto ndr): ad individuare quale trama sottile ha tenuto collegato questo territorio alla città; una rete fatta di benefattori che nei secoli hanno solcato i nostri sentieri per rendere omaggio a Francesco. Da qui l’ipotesi di integrare il Cammino “storico” con un itinerario, diremmo “culturale”, che partendo dalla splendida Basilica di Santa Croce, mèta di un un turismo vivace anche di camminatori, consenta, solcando le vie dei pellegrini fiorentini, di raggiungere il Santuario della Verna, e volendo poi , permetta di proseguire per Assisi; In un percorso lungo, ma estremamente affascinante: mi piace ricordare come dalle cattedrali di città, alle cattedrali dei boschi, attraverso il meglio del nostro patrimonio storico artistico e ambientale, nella Via di Francesco, come ci piace chiamarla, nel comprenderla integralmente, la Toscana è rappresentata egregiamente attraverso i suoi scrigni preziosi fatti di esperienze immersive nelle sue emergenze storico-artistiche e in virtù di scorci di paesaggio mozzafiato.»

Un secondo momento progettuale, quindi, quello che prevede la costruzione dell’asse ascrivibile alla Via di Francesco,che, da e per il Sacro Monte, ripercorresse in direzione di Firenze le orme di coloro che nei secoli hanno portato omaggio al Santuario.

Spiega il sindaco di Chiusi della Verna : Il rapporto del Santuario con la citta’ di Firenze viene da lontano. Da sempre presente con gonfalone alle cerimonie più significative, Firenze ci è vicina in nome di un antico rapporto di amicizia e protezione risalente all’epoca di papa Eugenio IV, che nel 1432 affidò il santuario alla città. E fu proprio il Comune di Firenze a donarlo nel 1934 ai frati minori francescani, in un legame di fatto ancora oggi molto sentito.

Sindaco Tellini, in tutto questo un ruolo importante dunque quello attribuito al suo Comune. «Senza dubbio. Un onere e un onore. Ma noi ci crediamo fortemente: Per questo motivo i progetti che stiamo portando avanti non si fermano: Grazie al Festival dei Cammini, alle sinergie che abbiamo attivato negli anni, abbiamo anche costruito nel 2019, come è stato detto, un secondo accordo convenzionale con i 15 comuni che raccontano l’asse fiorentino di questo itinerario, facendoci da subito carico di un ruolo di coordinamento. Questo, in virtù della fiducia che questi territori hanno voluto accordarci. Ci tengo, qui, a citarli tutti : Bagno a Ripoli, Bibbiena, Castel San Niccolò, Chitignano, Fiesole, Firenze, Montemignaio, Ortignano-Raggiolo, Pelago, Pontassieve, Poppi, Pratovecchio Stia , Reggello, Rignano sull'Arno, Rufina. Ringrazio gli amministratori, e tutti i Sindaci che hanno accolto immediatamente con gioia questa nuova opportunità, e con i quali stiamo condividendo le prime progettualità, in direzione della creazione di una infrastruttura turistica e culturale unica, che vorremmo raccontare al mondo, negli anni a venire, in maniera sinergica ed integrata. Mi preme qui ringraziare, con il Dott. Giovanni Tricca e l’Associazione Cammini di Francesco in Toscana, e a questo punto, anche i Comuni del segmento aretino, che ci hanno voluto dare, oggi, mandato per coordinare il grande lavoro che ci aspetta. Sentiamo che questo è un momento buono, che in tempi particolarmente difficili come quelli che stiamo vivendo, con la ricerca di forme nuove di turismo che tutti dovremo sperimentare, può davvero portare a produrre i primi risultati già sul breve periodo. Un obbiettivo che, alla luce di questo primo riconoscimento ministeriale, ci appare oggi forse più raggiungibile.

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