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Venerdì, 19 Aprile 2024
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“Siamo qui per te”: un progetto per gli anziani ricoverati all'ospedale di Bibbiena

Il bando di reclutamento verrà pubblicato a breve. Vagnoli: "Sono particolarmente soddisfatto per questo percorso che arricchisce e dà lustro al nostro ospedale e rende forte il Casentino sanitario"

Il sindaco Filippo Vagnoli si è recato ieri all’ospedale di Bibbiena per salutare un nuovo progetto dedicato agli anziani ricoverati, che è stato caldeggiato dal dottor Francesco Corradi Direttore U.O.C di Medicina Interna, progetto scritto con la coordinatrice infermieristica Barbara Piovana e coadiuvato dal dottor Claudio Cammillini e da Vera Ceccolini. 

Ieri era presente, insieme al dindaco, la dottoressa Barbara Innocenti, direttore ospedali riuniti, che ha voluto salutare questo nuovo percorso di valore all’interno dell’ospedale di vallata. 

Si tratta del reclutamento, tramite un bando approvato dal Dipartimento politiche giovanili e il servizio civile universale di Roma, di giovani volontari che potranno affiancare, all’interno dell’ospedale, le figure mediche e gli infermieri, intervenendo però sulla sfera del sostegno, dell’ascolto, della cura e delle relazioni dei pazienti più fragili e anziani. 

E’ un progetto - commenta il dottor Corradi - che si incentra sull’impiego di volontari quali aiuto e sostegno nei reparti di medicina ai pazienti anziani, spesso isolati, fragili, necessitanti di cure ed attenzioni, per rendere migliore la permanenza del paziente, nel reparto, seppure in condizioni di sofferenza. Ritengo che la qualità di vita all’interno di un reparto è necessaria e auspicabile quanto la qualità delle cure. Questi due obiettivi sono imprescindibili. Il progetto parte da considerazioni relative alla situazione del nostro ospedale. Nella nostra Medicina Interna nell’anno 2019 sono stati ricoverati 1500 pazienti la cui età media è di 84 anni, la permanenza media di 6,7 giorni, il tasso di occupazione dei posti letto 85%. Questo per capire che ci rivolgiamo ad una categoria di utenti particolarmente fragili. L’ospedalizzazione porta con sé disorientamento, senso di abbandono, aggravamento della situazione emotiva e relazionale. Il progetto mira a costruire, ancora di più, un ambiente accogliente ed efficace dal punto di vista relazionale. 

Il progetto del servizio civile che verrà implementato nell’ospedale del Casentino - commenta la dottoressa Innocenti - ha un valore sanitario ed etico particolarmente importante. La parola d’ordine di questo periodo è lontananza, ma è una parola che impoverisce i rapporti umani. Nei soggetti più fragili, questa si trasforma in solitudine vera. La presenza di giovani che fanno un’esperienza formativa anche professionale e che può essere spesa nel corso della loro vita, è fondamentale. Si tratta per loro di un’esperienza di crescita e lavoro fondamentale e per questi anziani di un momento di sollievo essenziale alla ripresa”. 

Quando ero assessore di questo comune - commenta il sindaco Vagnoli - ho promosso bene dieci progetti di servizio civile perché credo profondamente in questi percorsi di vita e di introduzione al lavoro, ai valori e alle competenze che sono capaci di veicolare. Sono particolarmente soddisfatto per questo percorso che arricchisce e dà lustro al nostro ospedale e rende forte il Casentino sanitario. Grazie al dottor Corradi e a tutti coloro che, in un periodo come questo, sono stati capaci di andare ben al di là dei loro doveri, per portare novità, progettualità che rendono più efficienti i nostri servizi di cura e supporto alla persona. In questo caso si tratta anche di supportare i giovani in un loro percorso di crescita anche professionale, se consideriamo che a livello italiano, dati alla mano, le figure di cura socio sanitaria sono quelle più richieste”.

“Siamo qui per te” è il titolo del progetto il cui bando di reclutamento verrà pubblicato a breve. La nuova figura avrà il compito di migliorare i processi di comunicazione e di relazione sia con l’utente che con i suoi accompagnatori, migliorare l’accoglienza e la permanenza nella struttura stessa. Ma la presenza dei volontari mira anche a rafforzare i rapporti di collaborazione all’interno del reparto stesso come spiega il dottor Corradi: “Nel momento in cui ai volontari verranno presentati e spiegati i contesti di lavoro, gli operatori avranno occasione di ripercorrere tutte le tappe della loro formazione specifica, facendo riemergere le eventuali criticità incontrate ma soprattutto condividendo soddisfazioni percepite”.

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