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Fusione con Bibbiena, i motivi del comitato per il no: "E' innaturale e forzata"

Torna alla carica il Comitato per il no alla fusione di Ortignano Raggiolo. E' infatti imminente il referendum per chiedere ai cittadini se vogliano unirsi con Bibbiena. "Siamo ancora qua - scrivono - Noi non abbiamo mai abbassato la guardia...

Torna alla carica il Comitato per il no alla fusione di Ortignano Raggiolo. E' infatti imminente il referendum per chiedere ai cittadini se vogliano unirsi con Bibbiena.

"Siamo ancora qua - scrivono - Noi non abbiamo mai abbassato la guardia, sapevamo con chi avevamo a che fare. Abbiamo raccolto firme, fatto appelli al buon senso, siamo stati in Regione a spiegare le nostre ragioni. Nessuno ci ha voluto ascoltare. Ed eccoci ancora una volta a combattere contro l’ennesimo tentativo di annullare il comune di Ortignano Raggiolo con una nuova proposta di fusione. Proprio quella che Bibbiena tre anni fa rifiutò in maniera offensiva per voler fare quella a tre con Chiusi della Verna, bocciata lo scorso anno. Tutto ciò ha prodotto e produrrà certamente spaccature trasversali probabilmente irreparabili nella comunità di Ortignano Raggiolo."

La contrarietà a questa possibilità è forte da parte di questo schieramento:

“I lor signori” perseverano in questa loro scelta di chiudere definitivamente il nostro municipio giustificandola in parte attraverso una stasi amministrativa che ha come unico obiettivo quello di dimostrare la tesi che da soli non ce la possiamo fare. Solo pochi mesi fa si è tentata la fusione a tre cercando di creare un comune che superasse i 15.000 abitanti puntando così a cogliere risorse e peso politico più favorevoli. Dopo il fallimento in questo referendum i “lor signori” perseverano con un ulteriore tentativo di fusione nonostante non vi sia più la prospettiva del raggiungimento dei 15.000 abitanti con ricadute pertanto economiche e politiche ampiamente ridimensionate.

Non è ben comprensibile questa pervicace insistenza da parte del Consiglio ed in particolare della maggioranza di Ortignano Raggiolo nel proseguire con questo iter nonostante gli accorati appelli di gran parte della popolazione e disattendendo sfacciatamente il programma elettorale sul quale erano stati eletti."

La fusione tra Ortignano Raggiolo e Bibbiena è da considerarsi innaturale e forzata per le profonde differenze storiche, demografiche, sociologiche e produttive. La popolazione e i votanti di Ortignano Raggiolo nel nuovo Comune di “Bibbiena Ortignano Raggiolo” sono solo il 6,7%: un numero palesemente insufficiente per contare qualcosa e indirizzare le scelte politico-amministrative. Sarà molto difficile eleggere anche un solo consigliere comunale. Scompariremo.“I lor signori” millantano soprattutto i vantaggi economici di un fantomatico premio per un'incredibile cifra di 20mln di euro in 10 anni! Sulla base di ciò ad Ortignano Raggiolo, rappresentando il 6,7% della popolazione del nuovo Comune, spetterebbero appena 135.000 mila euro all’anno! Cifre modeste (sempre che siano deliberate davvero da un Comune che altri governeranno) in un arco di tempo così lungo e che comunque sarebbero facilmente intercettabili da una attività amministrativa che ben sa sfruttare le tante e sicuramente più concrete opportunità che spettano per legge ai piccoli comuni (bandi europei, nazionali e regionali).

Altro argomento che viene sbandierato negli ultimi giorni è quello che la fusione ORBi possa essere il primo passo di un Casentino unito. È evidente invece che il semplice inglobamento di Ortignano Raggiolo da parte di Bibbiena risulta essere divisivo e letale per l’unità della nostra vallata e necessario solo per equilibri politici locali e sovra-comunali sul cui altare viene sacrificato Ortignano Raggiolo. Ormai dorrebbe essere chiaro che percorsi a misura per questo o quell'amministratore non funzionano. Come non funziona lo strumento delle fusioni. Con l'autonomia nulla è perduto. Siamo un Comune, non diventeremo una frazione"

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