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Il Comune di Bibbiena trasloca da palazzo Niccolini, inizia il cantiere per metterlo in sicurezza

E’ ufficiale: il 5 febbraio prossimo si inizierà il trasloco degli uffici comunali da Palazzo Niccolini. L’ufficio scuola e tutto il sociale sarà spostato nella vicina Biblioteca Giovannini, in Piazza Grande, il resto in un’ala della scuola...

E’ ufficiale: il 5 febbraio prossimo si inizierà il trasloco degli uffici comunali da Palazzo Niccolini. L’ufficio scuola e tutto il sociale sarà spostato nella vicina Biblioteca Giovannini, in Piazza Grande, il resto in un’ala della scuola Elementare di Bibbiena.

Il cantiere finalizzato alla messa in sicurezza sismica del palazzo sede del Comune porterà degli inevitabili piccoli disagi per un bene certamente inestimabile: la casa comunale completamente sicura. E questo aspetto, nei centri storici, non è scontato.

Disagi che, tuttavia non toccheranno né le scale mobili, né il Museo Archeologico, né l’Ufficio Postale. Quest’ultimo, così come il Museo archeologico, nel corso dei lavori rimarranno chiusi per un breve periodo di tempo, per poi riaprire immediatamente al pubblico. I suddetti locali sono, infatti, in perfetta sicurezza e la loro breve chiusura sarà solo funzionale a porzioni di intervento sul palazzo storico.

In queste ultime due settimane i vari uffici hanno preparato già “le valigie”. Sono stati prima spostati i materiali meno importanti, distinti tra quelli destinati agli archivi e quelli da portare altrove per essere recuperati. Dal 5 febbraio si inizierà ufficialmente il trasloco vero e proprio che spetterà proprio alla ditta che si è aggiudicata i lavori di messa in sicurezza.

Ricordiamo che il recupero complessivo di questo palazzo di pregio è reso possibile grazie alle risorse intercettate dagli uffici competenti, risorse erogate dal Ministero degli Interni, per un totale di circa 1,5 milioni di euro.

Palazzo Niccolini, ora sede del Municipio, si affaccia su via Berni e fu costruito aldilà della cinta muraria medioevale nella prima metà del XVII sec., probabilmente nel 1645. Nel soffitto della scalinata d’ingresso sono affrescati una coppia di putti che trasportano in cielo uno scudo con catene d’argento esempio di pittura del periodo lorenese. Attraverso l’ampio scalone si accede al primo piano dove si trovano un salone che affaccia su via Berni, con caminetto e pareti laterali affrescate, stanze più piccole, anch’esse decorate e una cappella dove si trova un altare dal gusto rocaille.

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