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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Casucci: "Il progetto pilota di riforma dell’emergenza urgenza di Bibbiena è preoccupante"

Il vicepresidente del consiglio regionale: "Ci domandiamo se la Asl abbia considerato i pericoli di questa scelta"

“Quanto uscito sulla stampa sul progetto di organizzazione temporanea dell’orario notturno del Pronto Soccorso di Bibbiena, con turni durante i quali è presente un solo medico e che potrebbe essere attivato dalla centrale operativa del 118, solo per codice rosso, per l’emergenza urgenza sul territorio, lasciando così l’ospedale ci preoccupa. Una scelta che sarebbe giustificata dalla carenza del personale, che però, vista la condizione cronica di mancanza di medici in cui versano i Pronto Soccorso delle zone marginali, si potrebbe allargare ad altri territori della Asl Toscana Sud Est e di tutta la Regione. Ci domandiamo se il dottor Massimo Mandò, direttore dell’emergenza urgenza della Asl Sud Est, abbia verificato tutti i pericoli ai quali questa decisione potrebbe esporre medici, infermieri, volontari e pazienti”.

Così il vicepresidente del consiglio regionale Marco Casucci e il consigliere regionale Andrea Ulmi, vicepresidente della commissione sanità, annunciano un’interrogazione all’assessore Bezzini su quella che potrebbe essere una rischiosa rivoluzione che nasce dagli indirizzi regionali e che potrebbe colpire tutta la Toscana.

“Bibbiena è un progetto temporaneo dove anziché uscire per l’emergenza medico, infermiere e volontario soccorritore, partirebbero solamente gli ultimi due ad eccezione che nei codici rossi in cui ci sarebbe il medico a bordo, che sarebbe, poi, quello del Pronto Soccorso. Il quale però lascerebbe scoperto il posto in ospedale che dovrebbe essere tamponato o dal medico di reparto reperibile, costretto a dare indicazioni da casa, o dall’anestesista di turno. In pratica in un caso si depotenzia il servizio di 118, nell’altro il Pronto Soccorso.

Sappiamo che i sindacati medici si stanno opponendo a questo progetto perché il responsabile del Pronto Soccorso che dovesse intervenire, lasciando scoperto il suo posto, potrebbe essere chiamato a rispondere per abbandono di pubblico servizio, per essere stato coinvolto dal 118. Questo cosa potrebbe comportare? Che si declassifichi una chiamata da codice rosso a codice giallo inviando solo il soccorritore e l’infermiere, rischiando un caso di negligenza, imprudenza o imperizia. Insomma, da qualsiasi punto la cosa la si voglia guardare, comporta grandi e gravi rischi. Compreso quello che il soccorritore volontario si trovi a guidare un’auto senza averne titolo, essendo in capo ad un’associazione e non alla Asl.

Sull’emergenza urgenza vediamo rischi per chi opera sul campo per i pazienti del 118 o del Pronto Soccorso, ma anche un problema politico per la maggioranza. Da tempo, puntiamo il dito sulle criticità delle ultime decisioni prese dal Pd. Con la mozione di Italia Viva che andava in direzione opposta a quanto previsto dalla maggioranza, e che noi abbiamo appoggiato, si è palesata una  frattura netta che ci fa capire come i dubbi non siano solamente nostri”.

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