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Al via “Conversazioni d’arte”. Bibbiena apre le porte dell’Oratorio di San Francesco

Curiosi, appassionati e turisti della vallata avranno così modo di ammirare un prezioso scrigno, tra i più gradevoli e ben conservati ambienti rococò di tutta la Toscana, che si presenta come un “teatro” dove il visitatore rimane stupefatto dalle...

Curiosi, appassionati e turisti della vallata avranno così modo di ammirare un prezioso scrigno, tra i più gradevoli e ben conservati ambienti rococò di tutta la Toscana, che si presenta come un “teatro” dove il visitatore rimane stupefatto dalle straordinarie illusioni ottiche. L’Oratorio bibbienese è la prima tappa di un progetto più ampio che vuole promuovere tutta la vallata richiamando centinaia di appassionati nelle chiese e nei monasteri per ammirare e scoprire le opere inedite. Quello proposto dallo storico d’arte Scipioni è infatti una sorta di “viaggio” della mente e del cuore, rivolto ai giovani, ai meno giovani e a tutti quei cittadini curiosi e interessati a scoprire quei dettagli che inizialmente possono sfuggire agli occhi dei visitatori distratti.

Il primo appuntamento del ciclo di incontri patrocinato e finanziato dal Comune, si svolgerà venerdì proprio nell’oratorio di San Francesco che fu realizzato per volere della compagnia delle Sacre Stimmate e dedicato a San Francesco d’Assisi. La costruzione dell’edificio ebbe inizio intorno al 1736 e si protrasse fino al 1780. Ciò che colpisce maggiormente l’attenzione, sono le decorazioni e le opere che sono conservate al suo interno, con particolari che contribuiscono a rendere spettacolare la visione della chiesa, caratterizzata da un’unica navata e da una struttura rettangolare coperta da un soffitto cassettonato. “Chi accede alla chiesa viene rapito e immerso in una dimensione artistica, grazie alla soluzione dell’arco presbiteriale realizzato come un boccascena teatrale di straordinaria leggerezza e raffinatezza – ha dichiarato Scipioni - il progetto mira a promuovere il territorio casentinese, a diffonderne la storia e sensibilizzare la collettività al valore del patrimonio che anima la vallata. Si tratta di un’occasione per poter approfondire il passato del luogo, confrontarsi e passare una serata piacevole in compagnia”.

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