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Venerdì, 19 Aprile 2024

Walter e il testamento biologico: "La mia decisione sul fine vita sarà depositata in Comune"

“Se una persona ha una malattia inguaribile e sa di andare incontro solo alla sofferenza, potrà decidere di dire basta? Io penso di si”

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“Se una persona ha una malattia inguaribile e sa di andare incontro solo alla sofferenza, potrà decidere di dire basta? Io penso di si”. Così Walter De Benedetto, il 48enne aretino che negli scorsi giorni ha incontrato il presidente della Camera Fico chiedendo un maggiore impegno del Governo sul fronte della distribuzione della cannabis terapeutica, ha annunciato oggi che nei prossimi giorni consegnerà in Comune il proprio testamento biologico. 

Al suo fianco, nella casa di Ripa di Olmo dove vive circondato dall’affetto dei familiari e dei suoi animali, c’erano Marco Cappato, dell’associazione Luca Coscioni, e Marco Perduca di Legalizziamo.it. Insieme a loro Walter ha partecipato nei giorni scorsi alla manifestazione che si è svolta a Montecitorio sulla legalizzazione della cannabis. Oggi però, incontrando la stampa, l'aretino ha portato alla ribalta un tema delicatissimo e allo stesso tempo al centro di importanti dibattiti: quello della libera scelta sul fine vita. 

“Il dolore è adesso - ha ribadito Walter - ma finché riesco a gestirlo, finché riesco a gestire questo modo di vivere, la vita resta un dono, e voglio viverla fino infondo. Ma cosa succederà quando non potrò più gestirla? Depositando la mia dichiarazione, esercito un mio diritto. Qui si parla di un dolore che va oltre la normalità. La sofferenza fino a certi livelli ti fa imparare e crescere, ma poi diventa una cosa ingiusta”. 

La testimonianza della compagna di Dj Fabo

Le motivazioni del 48enne, che da 30 anni combatte con l'artrite reumatoide, malattia che gli provoca fortissimi dolori, sono sostenute da Marco Cappato.

"Chi si trova nelle condizioni di Walter  - dice Cappato - deve avere il diritto di esercitare le libertà di scelta per la cura e per il fine vita.  Nei giorni scorsi, proprio mentre ero a Milano sotto processo per il caso di Fabiano Antoniani (dj Fabo ndr), il parlamento ha votato una legge sul testamento biologico grazie alla quale nei prossimi giorni Walter potrà recarsi in Comune a depositare le sue dichiarazioni anticipate di trattamento. Ma ognuno deve essere aiutato dallo stato a capire cosa è meglio per se stesso. Oggi eravamo venuti tutti qui con l’idea di aiutare Walter nella sua battaglia. In realtà è lui che sta aiutando tutti gli altri e anche noi a far valere questi diritti e per questo lo ringraziamo". 

La dolorosa storia di Walter è balzata alle cronache poche settimane fa, quando i carabinieri sequestrarono una serra dove il 48enne coltivava cannabis da utilizzare a scopo terapeutico. La dose prescritta dai medici, ha raccontato agli inquirenti Walter, arriva con molto ritardo. "Ma il dolore non aspetta", ricorda il 48enne e lui ha cercato di correre ai ripari producendo in proprio la sostanza che gli serve, E proprio l'episodio del sequestro ha fatto esplodere il "caso", portando l'attenzione su Walter e su tutti i malati che chiedono di potersi curare liberamente. 

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