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VIDEO | Sei mesi dall'inizio della guerra in Ucraina. Unione Popolare: "Stop all'invio di armi"

Cristiano Rossi, candidato nel collegio uninominale della Camera: "Il conflitto va fermato con la forza della diplomazia"

Cristiano Rossi, candidato alla Camera nel collegio uninominale di Arezzo per Unione Popolare con De Magistris, interviene, nel triste anniversario di sei mesi dall'inizio delle ostilità, sul tema della guerra in Ucraina citando anche il celebre monito di Sandro Pertini.

“War is over

If you want it

War is over

Now…” (John Lennon)

“Avete mai provato a parlare della guerra ai vostri figli? Nelle nostre scuole abbiamo incontrato, nei mesi scorsi, i volti di tante bambine e bambini fuggiti dalla guerra in Ucraina. Riuscireste a dire loro che la guerra nel loro paese si risolve inviando armi e allungando la durata e le sofferenze del loro popolo? No, non ci riusciremmo, perché sappiamo bene che questa è una soluzione immorale e irrazionale. Questa guerra va fermata con la forza della diplomazia, che fino ad oggi non c’è stata semplicemente perché non la si è voluta. Mi viene in mente una celebre frase di qualche tempo fa di Sandro Pertini, il nostro Presidente della Repubblica, quella in cui invitava a svuotare gli arsenali, a riempire i granai, in cui ci ricordava che il nostro popolo si è sempre sentito fratello a tutti i popoli della terra. La logica del nemico è solo un inganno costruito dall’uomo.

La guerra in Ucraina va fermata: inviare armi significa allungare la sofferenza di questo martoriato popolo, che dal 2014 combatte una guerra, iniziata in Donbass, causata dai giochi di potere geopolitico della NATO e della Federazione Russa, in cui l’Europa, ormai orfana dei propri ideali fondativi, è divenuta sempre più gregaria degli interessi americani. Nelle guerre, la propaganda dell’una e dell’altra parte ci raccontano narrazioni spesso contraddittorie, quando, invece, la realtà è molto più complessa di quello che appare. 

Le guerre sono sempre causate dagli interessi inconfessati e inconfessabili degli stati, delle multinazionali, dei poteri economici e finanziari, che aspirano alla supremazia su altri soggetti con essi in concorrenza e non disdegnano di ricorrere a questo mezzo invece che agli altri legittimi della società civile. Così sono gli stessi che si arricchiscono vendendo armi, depredando le risorse e facendo poi ipocritamente altri utili con la ricostruzione di ciò che la guerra ha distrutto. Nelle guerre vengono mandati a morire, come carne da cannone, giovani ragazzi, figli del popolo e vittime della propaganda nazionalista, e a morire sotto i bombardamenti le popolazioni civili inermi ed inconsapevoli. Occorre quindi negoziare subito la pace con la forza della ragione, cessare le ostilità, inviando una forza di interposizione delle Nazioni Unite e individuare una soluzione per i territori contesi”.

Cristiano Rossi, preside dell'istituto comprensivo di Lucignano è obiettore di coscienza ed ha svolto il servizio civile nella Caritas Diocesana di Arezzo-Cortona-Sansepolcro.

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