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Udienza Coingas, è falsa partenza: difetti di notifica per tre imputati. Rinvio ad aprile

Roggi, Luca Amendola (ex presidente di Multiservizi) e l'avvocato Pasquini, non avrebbero riceduto adeguate comunicazioni in merito all'udienza di oggi. Udienza riparte il 20 aprile. Staderini verso il rito abbreviato

Falsa partenza per l'udienza preliminare del caso Coingas. Il procedimento, che vede tra gli imputati nomi eccellenti della politica aretina e delle istituzioni - 13 in tutto e tra loro il sindaco Alessandro Ghinelli, l'assessore Merelli, il presidente di Arezzo Casa Lorenzo Roggi, quello di Coingas Franco Scortecci - , è stato rinviato per alcuni difetti di notifica. Nel dettaglio Roggi, Luca Amendola (ex presidente di Multiservizi) e l'avvocato Pasquini, non avrebbero riceduto adeguate comunicazioni in merito all'udienza di oggi.

Nulla di fatto dunque: il giudice Claudio Lara ha rinviato tutto al 20 aprile. Da quella data si potranno costituire le parti civili e definire le strategie difensive dei vari imputati, comprese quindi le richieste di riti alternativi. Il pm, Roberto Rossi, nella prossima udienza potrebbe anche chiedere la modifica di alcuni capi di imputazione: in seguito all'ultimo interrogatorio di Staderini, infatti, potrebbero essere emersi elementi tali da indurre il procuratore a rivalutare le posizioni di alcuni imputati. Stando alle indiscrezioni tali modifiche potrebbero riguardare il presidente di Estra Francesco Macrì.

Dal momento della ripartenza l'udienza avrà appuntamenti settimanali fissi. 

I difetti di notifica e il rinvio

"Il giudice ha rilevato d'ufficio la problematica: era stata omessa completamente la notifica di fissazione dell'udienza alla parte Lorenzo Roggi - spiega la legale Alessandra Cacioli - questo è considerato un 'motivo di nullità assoluta insanabile' immediatamente rilevato. Il giudice quindi ha disposto il rinnovo della notifica rinviando il processo". 

L'unico imputato presente è stato Franco Scortecci, presidente di Coingas. "Mi hanno chiamato e io mi sono presentato", ha detto senza commentare però l'udienza. 

Le strategie difensive si stanno intanto delineando. Il legale di Sergio Staderini, Francesco Molino, ha paventato la possibilità di ricorrere al rito abbreviato per il suo assistito. Al momento però la maggior parte degli imputati sembra optare, in caso di rinvio a giudizio, per il procedimento ordinario.

La maxi inchiesta 

La mxi inchiesta che ha scosso Arezzo ha preso le mosse nel giugno del 2019, quando la Procura di Arezzo dispose delle perquisizioni a seguito di una segnalazione da parte di un membri del collegio sindacale di Coingas in merito ad una serie di "consulenze d'oro". Fu la Digos a rinvenire materiale audio nel pc di Sergio Staderini (ex presidente di Coingas) dal quale emersero elementi che diedero un enorme impulso alle indagini. Dalle conversazioni carpite all'insapua di chi stava parlando infatti hanno preso il via vari filoni d'inchiesta: non solo le consulenze, ma anche il filone che riguarda Multiservizi (che vede implicati Amendola, Baredelli e Roggi) a quello sulla nomina di Macrì a presidente di Estra. 

Caso Coingas, due anni di indagini passo per passo

Gli imputati

In totale gli imputati (chiamati a comparire con accuse di tipo diverso: dalla corruzione all'abuso d'ufficio, dall'ingiusto guadagno al favoreggiamento) sono 13: il sindaco Alessandro Ghinelli, Sergio Staderini, Pier Ettore Olivetti Rason, Jacopo Bigiarini (dello studio legale Olivetti Rason), il commercialista Marco Cocci, Mara Cacioli (ex dipendente in pensione di Coingas), l'assessore Alberto Merelli, il presidente di Estra Francesco Macrì, l'avvocato Stefano Pasquini, l'amministratore di Coingas Franco Scortecci, il consigliere comunale Roberto Bardelli, il presidente di Arezzo Casa Lorenzo Roggi e l'ex presidente Multiservizi Luca Amendola.

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