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Termoscanner, banchi monoposto distanziati e percorsi guidati: ecco la scuola al tempo del Coronavirus

Il dirigente del Liceo Artistico di Arezzo, Luciano Tagliaferri, illustra le nuove regole all'interno dell'istituto che accoglie ogni giorno oltre 1200 ragazzi. Ecco un esempio di come si svolgeranno le giornate nelle scuole aretine

Un termoscanner per misurare la temperatura all'ingresso dell'istituto. Percorsi e segnaletica realizzati appositamente per garantire il distanziamento. Banchi monoposto, disposti un metro l'uno dall'altro. E' questa la scuola a tempi del Coronvirus. A raccontarla è il preside del Liceo Artistico Luciano Tagliaferri che illustra come all'interno dell'istituto da lui diretto si stia organizzando tutto per accorgliere oltre 1200 studenti. Una fase delicata, che in questi giorni sta mettendo alla prova tutte le scuole aretine, dove in alcuni casi sono in corso anche dei lavori di adeguamento.

Nel frattempo, mentre incalzano i corsi di recupero, il personale è al lavoro per sistemare le aule a prova di distanziamento. 

"Da alcuni giorni sono in contatto con i genitori dei ragazzi tramite delle dirette su Youtube - ha spiegato il preside -. Nell'ultima, del 29 agosto, ho spiegato le nuove modalità di accesso all'istituto, ma soprattutto ho cercato di tranquillizzarli su quanto avverrà una volta arrivati a scuola. Inoltre ho fatto appello alla responsabilità dei ragazzi e delle stesse famiglie: la scuola è pronta a partire con le nuove regole, ma quando i nostri studenti escono devono essere altrettanto attenti a evitare situazioni a rischio contagio. Altrimenti ogni sforzo è vano". 

Didattica ai tempi del Coronavirus

Ma cosa accadrà dopo lo squillo della prima campanella? Ogni scuola avrà i propri orari e gestirà le entrate per evitare assembramenti. 

"Qui da noi - spiega Tagliaferri - ci sono due ingressi e dei percorsi che portano fino alle classi. Nell'aula i banchi monoposto sono già distanziati: due metri tra l'insegnante e lo studente più vicino e un metro tra studente e studente".

I ragazzi entreranno con la mascherina, si misureranno la temperatura, si disinfetteranno le mani e si dirigeranno verso la propria classe. Una volta suonata la campanella si accomoderanno ai banchi e potranno togliere la mascherina: "Perché il distanziamento è sufficiente", spiega il preside. Durante la lezione anche gli insegnanti saranno senza mascherina. 

"Qui da noi le aule hanno in larga misura una capienza di 24 posti - prosegue il preside - ogni studente dovrà occupare sempre lo stesso banco. Nei casi di classi con 25 alunni, uno alla volta seguirà una settimana di didattica a distanza. Si tratta di una settimana dal pc di casa ogni 13 settimane di didattica frontale. Ma ci sono famiglie che vivono fuori provincia che ci hanno chiesto di poter fare anche qualche ora in più di teledidattica: in questo caso il dialogo tra la scuola e le famiglie diventa fondamentale per organizzare tutto al meglio". 

Finita la mattinata, le mascherine tornano sul volto dei ragazzi e inizia la fase di uscita dalla scuola. Zaino in spalla e via, aspettando la campanella del giorno dopo.

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