Ci crede Porta del Foro, nonostante un digiuno che dura dal 2019. E' un periodo lungo e complicato quello che sta attraversando il quartiere giallocremisi, che ha macinato giostratori, allenatori e capitani alla ricerca di una competitività ad alti livelli sempre sfuggita, per un motivo o per l'altro. Nell'ultima fase però si è scelto di stoppare i cambiamenti, privilegiando la stabilità che è quasi sempre sinonimo di successo.

Davide Parsi, una lancia d'oro in rastrelliera e una media punti tra le più alte in assoluto (4,20), in carriera non è mai sceso sotto il 4, che ha colpito 8 volte oltre a due centri. E proprio lui ha sempre rimarcato il valore della continuità in prospettiva rilancio: "Qua c'è un progetto importante che ci ha consentito finalmente di realizzare le nostre scuderie al campo prova, c'è un gruppo che lavora in armonia. Se ogni volta si ricominciasse daccapo, diventerebbe tutto più difficile. A giugno siamo andati vicini alla vittoria, il rammarico c'è ancora unito alla voglia di rivalsa. Ci siamo impegnati tanto in estate, domenica proveremo a portare in piazza quello che abbiamo provato a casa nostra, anche perché secondo me non c'è un quartiere favorito: la disparità di valori che si notava un tempo oggi si è colmata. E comunque, per quanto riguarda sia me che il quartiere, servirebbe un pizzico di fortuna perché in Giostra vincere aiuta a vincere. Stavolta poi la lancia d'oro ha un sapore speciale: la dedica ai cento anni dell'Arezzo mi piace, vado spesso allo stadio, ho tanti amici in curva. Portarla a San Lorentino sarebbe bello".