Sono passati alcuni giorni dall'elezione di Alessandro Polcri a presidente della Provincia di Arezzo. Il centro destra appare spaccato e alla ricerca di chi abbia sottratto voti alla candidata di area Silvia Chiassai Martini. Il centro sinistra parla di uno schema che potrebbe essere ripetuto in futuro. Il riferimento sarebbe a un voto che si potrebbe definire trasversale rispetto alle posizioni classiche ed evidentemente un po' datate di centro sinistra.

Su Polcri infatti ha fatto convergenza l'espressione moderata degli eletti, tra sindaci e consiglieri comunali, di centro sinistra, di centro, di centro destra. In tutto questo si inserisce anche l'area che fa riferimento a Scelgo Arezzo, lista civica creata da Marco Donati e che ha qualche persona di riferimento anche in altri comuni aretini, così come un consigliere provinciale. A questi si sono sommati poi i voti degli scontenti dell'amministrazione guidata da Chiassai, civica di centro destra, ma che di contro è apparsa troppo legata a un solo partito, quello di Fratelli D'Italia, o almeno così dicono alcuni di coloro che non l'hanno votata.

La candidatura di Polcri è figlia un po' di tutto questo, frutto di strategie rimaste sottotraccia e venute a galla solo nell'ultimo periodo precedente l'elezione di secondo grado. Aiutata certamente dalla data del voto che ha messo fuori gioco tantissimi sindaci che avrebbero potuto candidarsi se fosse stata fissata qualche settimana prima.

L'analisi del momento attraverso alcune risposte di Marco Donati, consigliere comunale di Scelgo Arezzo, incontrato in occasione del primo consiglio comunale del capoluogo post elezioni.

"Io credo che vadano abbassati i toni, il presidente che è stato eletto è un bravo sindaco, tutti si possono sentire accolti in quella che sarà la casa dei comuni. Forse l'errore che è stato commesso (in chi ha perso ndr) è stato quello di costruire un grande accordo politico senza pensare ai temi più importanti come l'edilizia scolastica e la sicurezza stradale tanto cari invece agli amministratori."

Lei ha dato sostegno a Polcri, perché?

"È stata la scelta di maggiore aderenza ai problemi di questo territorio piuttosto che al protagonismo politico. La Provincia ha questioni specifiche di cui deve occuparsi. Il mandato dovrà servire a far sì che tutti i sindaci si sentano a casa e si smetta di interpretarla come un luogo dove le forze politiche si dividono e si contrappongono. Si parla di tradimento, di inciuci, questi temrini devono essere messi da parte. Il presidente deve farsi garante di tutti."

Dopo qualche anno si sono ritrovati convergenti i voti del Pd e dell'area di Donati, Ruscelli ha detto che questo schema potrebbe essere ripetuto in futuro.

"Su Polcri sono arrivati i voti di un gruppo ampio di consiglieri comunali che non si rivede nei partiti politici, che vogliono invece la concretezza dell'agire politico, che dicono no a contrapposizioni di tipo nazionale, e quest'area è sempre più ampia. Tutti coloro che si vedranno in questo saranno i benvenuti. Di certo Scelgo Arezzo e il sottoscritto faranno la propria strada."

Il dialogo con il Pd è possibile?

"Noi dialoghiamo con tutti, siamo civici, se si parla di problemi, come si realizza un servizio pubblico, come rispondere ai bisogni dei cittadini, siamo aperti. Chi viene a parlarci di poltrone troverà un dialogo difficile da mettere in campo. Parliamo invece di trasporti, alta velocità, sicurezza, temi che interessano la vita dei cittadini."

Cosa imputa al centro destra in questo caso?

"Forse la critica che posso fare al centro destra è che sono stati fatti troppi errori tra forze politiche, tra gruppi ristretti e vedo che sono saltati un po' i nervi."

Tra meno di due anni ci saranno le elezioni al Comune di Arezzo, lei si sta già preparando, non lo ha mai nascosto.

"Noi abbiamo fatto 50 assemblee e 20 gazebo in due anni e mezzo. Incontriamo quotidianamente le persone, ascoltiamo la città, i quartieri che hanno bisogno di riqualificazione urbana e sicurezza. Chi ci vuole portare a parlare di schemi sta forse sbagliando qualcosa"

Crede sia possibile che accada una crisi di maggioranza qui ad Arezzo?

"Non credo e non me lo auguro. Sarebbe meglio si concentrassero sui problemi e non quello che interessa solo i partiti politici che soprattutto nel centro destra prendono voti per il traino dei leader nazionali, ma poi nel locale fanno fatica a produrre politica e risposte concrete."

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