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VIDEO | Ghinelli: "Resterò sindaco fino al 2025". Condanna per favoreggiamento: Fanfani annuncia il ricorso

Il fatto non sussiste per due reati contestati (i più gravi), una condanna a tre mesi per la vicenda Amendola-Breda. L'esito del processo di primo grado per il sindaco non fa scattare la legge Severino

Il sindaco Ghinelli assolto per i due casi in cui era accusato di favoreggiamento per un peculato e di abuso d'ufficio, condannato a tre mesi oltre al pagamento delle spese, con pena sospesa e non menzione, per il reato di favoreggiamento. Questo l'esito del processo di primo grado Coingas/ Estra che oggi ha avuto la sua sentenza.

Il primo cittadino resterà al suo posto, perché la sospensione, in base alla Legge Severino, sarebbe intervenuta solo nel caso in cui fosse stato condannato per abuso d'ufficio. Soddisfatto sia Alessandro Ghinelli che il suo avvocato Luca Fanfani.

"Due assoluzioni su tre, la terza la impegneremo e otterremo l'assoluzione in appello" ha detto il legale subito dopo la fine della lettura del dispositivo.

"Continuo a fare il sindaco fino al 2025" ha commentato Ghinelli che ha raccontato come ho trascorso la vigilia di questa attesa giornata: "L'ho vissuta in maniera tranquilla, dopo 4 anni complessivi tra indagini e processo lo stress si sera accumulato ma sapendo che la giustizia fa il suo corso in maniera corretta ero e sono tranquillo." Poi il telefono in mano: "Scrivo alla mia famiglia, erano tutti in attesa, volevano venire, ma li ho sconsigliati, ora li informo."

Fanfani invece si è fermato a spiegare più nel dettaglio la sentenza che riguarda il sindaco della Città di Arezzo.

"Le assoluzioni sono due, per insussistenza del fatto, in relazione alle vicende che almeno nell'ottica accusatoria erano le più gravi. Un favoreggiamento di un peculato e un abuso d'ufficio nella nomina di Macrì. Fatto non sussite per l'uno, fatto non sussite per l'altro. La montagna accusatoria ha partorito un topolino malaticcio destinato a vita breve. In relazione alla vicenda Amendola - Breda, ve lo dice anche la pena comminata di 3 mesi, è stata riconosciuta la responsabilità penale per un reato bagatellare per qualche chiacchiera in libertà illegittimamente carpita tramite un cellulare. Siamo certi che in appello il verdetto verrà ribaltato, ovviamente impugneremo la sentenza. Non devo rammentare io della quantità importante di sindaci in tutta Italia che hanno preso una sentenza di condanna a pene anche assai maggiori, e correttamente sospinti dalla giunta sono andati avanti e hanno ottenuto una soluzione favorevole in appello, esattamente come succederà anche in questo caso."

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