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Lo striscione della Fossa, la dedica alla sud, la battaglia in campo. Che giornata per Gennaioli

L'allenatore del Badesse, per tanti anni tifoso in curva Minghelli, ha vissuto un tourbillon di emozioni. La sua squadra ha segnato 3 gol ma lui non ha mai esultato

Una centrifuga di emozioni. E non poteva essere diversamente visto il passato e il presente di Alfredo Gennaioli, ieri tifoso della Minghelli e oggi allenatore, con il cuore che resta prima amaranto e poi della squadra che guida. Vent'anni fa sventolava il bandierone con la faccia del Che a bordocampo, si faceva le trasferte con gli amici della Fossa, immolava due dita della mano in una vittoriosa partita dell'Arezzo a Pistoia. Questo pomeriggio è entrato al Comunale per sedersi sulla panchina avversaria, dopo aver salutato mezzo mondo, vecchie facce incrociate da una vita.

Prima della partita, dentro la sede, il Dedo ha passato in rassegna le fotografie appese alle pareti, specie quelle che immortalavano la sud. In quasi tutte c'era anche lui. Poi, prima del fischio d'inizio, l'hanno chiamato sotto la curva. Gli hanno regalato uno striscione ("rivali oggi, fratelli sempre. Dedo uno di noi"), una sciarpa e un applauso da brividi. Lui, armato di pennarello, ha ricambiato con una dedica sulla parete che separa i gradoni dal campo: "il tempo passa ma l’uomo non dimentica. Curva Sud Lauro Minghelli nel cuore per sempre".

Quando l'arbitro ha dato il via, è cominciata la battaglia. Botte e contrasti a tutta velocità, come quella volta in amichevole contro l'Arezzo di Capuano, quando il Tegoleto di Gennaioli iniziò a martellare e affondare i colpi. Eziolino, infuriato, ritirò la squadra prima dell'intervallo. Oggi invece è stato Strambelli, con la fascia di capitano al braccio, a rivolgersi a brutto muso al Dedo: "a chi spacchi la gamba? a chi spacchi la gamba?" gli ha urlato ad alta voce. L'arbitro ha ammonito tutti e due.

Il resto è cronaca di una partita durata 101 minuti, con 6 gol, due rigori, due espulsioni e sette ammonizioni. L'Arezzo avanti e poi rimontato, l'Arezzo che la ribalta al 95' e becca il 3-3 al 97', quando l'arbitro aveva il fischio il bocca. Un tourbillon di stati d'animo, un po' com'è stata sempre la vita di Alfredo. Che oggi, nonostante il suo Badesse abbia segnato due reti sotto l'incrocio e una all'ultimo secondo, non ha mai esultato.

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