Rinvio a giudizio per il leader della baby gang e messa alla prova per uno dei membri del gruppo che per circa due anni ha terrorizzato gli adolescenti aretini. E' questa la decisione del gip del tribunale di Arezzo Stefano Cascone, che si è pronunciato al termine della camera di consiglio nella tarda mattinata di oggi. 

Il prossimo 17 gennaio Montana, al secolo W.R. musicista trapper, sarà a processo di fronte al giudice del tribunale di Arezzo. Assistito dalla legale milanese Simona Brambilla (oggi sostituita in aula dall'avvocato Silvia Gori), il giovane non ha optato per riti alternativi e ha deciso di affrontare il procedimento. Oggi il trapper è detenuto nel carcere di Cremona: era stato allontanato da Arezzo ed era finito nella città lombarda per scontare i domiciliari a casa della madre. Ma pare non abbia rispettato gli obblighi di legge e quindi sia scattato l'arresto e il trasferimento in carcere. 

Il gip si è anche pronunciato sulla posizione di un altro componente della gang, giovane di origini albanesi che vive ad Arezzo. La sua legale, Silvia Gori, aveva chiesto la messa alla prova. "E' stata accolta astrattamente la nostra richiesta - spiega la legale - verrà confermata la decisione in base all'esito del programma presentato il 31 gennaio". Il giovane vorrebbe dimostrare di aver capito l'errore compiuto: "C'è il fantasma del passato e la necessità di cambiare vita. Sta riflettendo, ha trovato un lavoro, vuole trovare la sua strada". 

Montana e l'amico saranno gli unici due ad essere giudicati dal tribunale di Arezzo. Gli altri giovani coinvolti all'epoca dei fatti erano minorenni e nei loro confronti sta procedendo il tribunale dei Minori di Firenze. 

Le imprese della baby gang

Secondo gli inquirenti Montana sarebbe stato alla guida del gruppo di giovani (9 le misure cautelari scattate lo scorso maggio) accusati di associazione per delinquere, rapina, lesioni, spaccio. Gli episodi di violenza si svolsero tutti nel cuore di Arezzo: piazza Sant'Agostino, il Prato, i portici di via Roma, le scale mobili. La gang si muoveva nelle strade cittadine prendendo di mira ragazzi più piccoli, oppure i giovani che si aggiravano da soli.  

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