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Venerdì, 19 Aprile 2024

VIDEO | E78, cittadini preoccupati per il cavalcavia di via Salvadori. Gremita l'assemblea del comitato

"È difficile vedere il dettaglio del progetto definitivo" ha spiegato il portavoce Stefano Tiberi "i tempi sono stretti per le osservazioni". Pec di Barone al commissario per allungare i termini

"A me tolgono un terreno", oppure "a me entrano in casa" poi "c'è il campo del San Marco che verrebbe espropriato." In tanti, giovani coppie, anziani, figli che hanno ereditato abitazioni o terreni, sono stati presenti ieri sera al Cas di San Marco in via Romana per la prima assemblea pubblica del comitato di Via Salvadori neo costituito e che ha come portavoce Stefano Tiberi. La sala ha fatto fatica a contenere tutti. Entrando, le persone si sono soffermate a tentare di leggere le mappe del progetto per capire quanto il tracciato della E78, nel tratto aretino, impattasse con la loro vita quotidiana. In molti non sanno ancora cosa li aspetta e hanno scoperto che possono essere colpiti da esproprio da pochi giorni per il tam tam che si è creato, con le notizie diffuse e i cittadini che si sono organizzati in comitati. Una condizione che è comune a quello già nato per la bretella verso Chiani e Le Poggiola e che sta innescando fitta collaborazione tra i cittadini di quella zona, tra quelli di Olmo e di via Salvadori.

L'ingegnere Tiberi, carte alla mano e facendo accesso ai siti ufficiali di Anas e del Ministero dell'Ambiente per la parte che concerne la valutazione d'impatto ambientale delle due bretelle, San Zeno - Le Poggiola e San Zeno - Ristradelle, ha illustrato gli elementi finora noti ribadendo un concetto chiaro: "Nessuno mette in dubbio la necessità dell'opera, ma i cittadini possono dare il proprio contibuto con le osservazioni per migliorarne l'impatto nel territorio."

In platea anche i consiglieri comunali Alessandro Caneschi, Giovanni Donati, Donato Caporali del Pd e Marco Donati e Valentina Sileno di Scelgo Arezzo e l'ex consigliere Roberto Barone. 

Il cavalcavia di via Salvadori

Gli abitanti di via Salvadori sono balzati sulle sedie quando hanno visto sul progetto che sarà costruito un cavalcavia proprio per scavalcare le futura Due Mari dal lato di San Firmina e verso quello di Via Romana. Questa nuova viabilità, come mostra la carta di seguito, porterebbe diritto nel piccolo sottopassaggio di via Salvadori dove il transito è ammesso per i veicoli al dì sotto di un metro e 90 e poi di lato si immetterebbe nelle strade che saranno costruite per servire le abitazioni. Sul lato di San Marco La Sella sparirebbe l'incrocio a raso che porta anche i mezzi pesanti alle numerose aziende presenti nell'area adiacente a quello che resta del vecchio magazzino Cadla. "Perché un cavalcavia in quel punto? Che viabilità ci sarà a servizio delle aziende? Quale alternativa è possibile?". Queste le principali domande che sono state fatte e alle quali i presenti cercano di trovare una risposta in tempi brevi.

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Le osservazioni

In sostanza in questi giorni è possibile presentare le osservazioni a questo che è un progetto definitivo. L'avviso depositato il 27 aprile cita la scadenza entro la quale è possibile farle, 30 giorni dalla pubblicazione, quindi entro il 27 maggio. "I tempi sono strettissimi - conferma Tiberi - noi vorremmo presentarne alcune come comitato sugli aspetti che riguardano tutti e allo stesso tempo è necessario che ognuno studi la propria situazione per fare osservazioni pertinenti e circostanziate."

Già perché dalle mappe pubblicate non è possibile comprendere se in un'abitazione sarà intaccato il piazzale, piuttosto che una terrazza, un garage oppure un'altro pezzo di casa. "Servono planimetrie di dettaglio, sezioni delle varie particelle catastali" osservano i presenti che poi si chiedono "come posso fare osservazioni se non riesco a vedere come impatta l'esproprio sulla mia proprietà?".

"C'è difficoltà a vedere il progetto nel dettaglio - conferma Tiberi - quello definitivo forse non lo ha nemmeno il Comune di Arezzo e i tempi sono strettissimi, il nostro obiettivo prima di tutto è di guadagnare giorni per approfondire."

Tracciato E78 ed espropri, assemblea comitato Via Salvadori

"E se volessi vedere il dettaglio?"

A raccontare la sua esperienza personale di questi giorni è stato l'ex consigliere comunale Roberto Barone, coinvolto personalmente per un esproprio in zona Olmo e da esperto di infrastrutture si è mosso verso gli enti preposti, ma ha fatto un'amara scoperta.

"Accedendo al sito ufficiale di Anas è possibile visionare soltanto le tavole del piano particellare di esproprio, cioè le sette tavole che a colori rappresentano le aree interessate e nient’altro, nonché l’elenco degli interessati. Per valutare se è necessario presentare osservazioni per le temute conseguenze in termini di perdita di possesso di parti di proprietà ed in termini di impatto ambientale (inquinamento acustico ed atmosferico), occorre però conoscere i dettagli del progetto e quindi planimetrie, sezioni e profili longitudinali."

E infatti lo stesso avviso, come dovuto, riporta che il progetto dell’opera è depositato per la consultazione presso Anas in via dei Mille a Firenze presso l'unità operativa Espropri. Barone si è messo in contatto ma...

"Contattando l'ufficio espropri, ho scoperto che il progetto non è disponibile presso quella sede, dove erano visionabili solo ed esclusivamente le stesse tavole con la fascia blu degli espropri. Anche gli ulteriori tentativi telefonici presso altre sedi Anas di Firenze e Roma hanno dato lo stesso esito negativo."

Da qui la deduzione: "La mancata disponibilità del progetto da parte di Anas costituisce  - secondo Barone - un fatto singolare e gravissimo che oltre a violare la norma sulla trasparenza degli atti, inficia l’efficacia e la valenza dell’avviso pubblicato e la decorrenza dei termini per presentare osservazioni. Per questo, nell’impossibilità di procedere con osservazioni puntuali, osservazioni vaghe non sortirebbero effetto, ho richiesto a mezzo pec agli indirizzi Anas nonché al commissario straordinario, di avere la disponibilità pubblica del progetto definitivo. Ho richiesto anche che la nuova decorrenza dei termini sia fissata a partire dal giorno della piena disponibilità del progetto."

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