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Turismo: ad Arezzo perse "cifre incredibili". Comanducci: "In Tour è al lavoro, 2021 anno della rinascita"

Rispetto all'anno precedente chi opera nel settore turistico registra fatturati che non superano il 15 per cento di quanto incassato l'anno precedente

In fumo sono andate "cifre incredibili". Tra eventi annullati, lockdown e attività ancora in attesa di riprendere la vita lavorativa ordinaria, i danni causati dal Covid ad Arezzo trovano una dimensione particolarmente significativa. E ad essere all'angolo non sono soltanto le innumerevoli attività artigianali che combattono con tutte le energie per rimanere a galla. In crisi c'è pure quella fetta di mercato legata al comparto turistico che, come noto, nel territorio aretino può dirsi ancora emergente. Sì perché storicamente la vocazione imprenditoriale, industriale e manifatturiera ha sempre prevalso a discapito del settore ricettivo. Ma recentemente, dati alla mano, Arezzo ha cambiato rotta e cominciato la propria scalata imponendosi come outsider della Toscana. Un trend confermato dalla classifica sulla qualità della vita di Italia Oggi dove il settore turistico viene annoverato tra i fiori all'occhiello della provincia. Ma quest'anno, con le restizioni agli spostamenti imposte dall'emergenza Covid, lo scenario che si prospetta è tutt'altro. I mesi di novembre e dicembre, che con l'avvio della Città del Natale rappresentavano anche uno dei picchi di presenze turistiche in città, segnano delle assenze davvero molto pesanti che, inevitabilmente si traducono in ingenti perdite economiche. Chi opera nel settore del turismo, rispetto all'anno passato, conta un fatturato che non supera il 15 per cento di quello del 2019.

"Se ripensiamo ai calcoli fatti lo scorso anno riguardanti le ricadute delle prime tre edizioni della Città del Natale dove avevamo stimato un indotto diretto di 90 milioni di euro, vediamo come quest'anno la situazioen sia completamente un'altra - ha sottolineato il presidente della fondazione Arezzo In Tour, Marcello Comanducci - è difficile fare delle stime esatte in questo momento ma, considerando l'annullamento della Città del Natale 2020 e il lockdown credo davvero che in fumo siano andate cifre incredibili. Venivamo da cinque anni importanti dove Arezzo era riuscita ad entrare nel giro delle città turistiche. Non credo che un anno di assenza possa cambiare molto. Ma deve essere solo uno. Non possiamo permetterci altro. Credo fortemente che il 2021 debba essere l'anno della ripresa. La fondazione sta lavorando a delle attività molto grandi che dovrebbero continuare a promuovere il territorio. Questo per dimostrare che non dobbiamo smettere di credere che una ripresa sia possibile e quanto mai prossima. Certo è che molto dipenderà dalle nostre scelte di comportamento. Per questo la speranza è che tutti si convincano ad adottare la massima prudenza in attesa di una soluzione definitiva a questo grande problema mondiale".

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