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Trasporto pubblico e mobilità dolce. Ghinelli: "Aspettiamo le direttive del Governo"

Il comune di Arezzo resta in attesa delle indicazioni del governo Conte per iniziare una nuova progettazione della mobilità pubblica e non

Come ripartirà Arezzo? La domanda, è ovvio, comprende più di un ambito della vita quotidiana ma, prendendola alla lettera potremmo formularla: a bordo di cosa gli aretini torneranno alla normalità? Dopo il 3 maggio, ammesso che il lockdown non venga prorogato, come viaggeranno i cittadini? Ci sarà un incremento dell'uso delle auto? I mezzi pubblici dovranno aumentare il numero di corse? Le bici saranno appese al chiodo? Quesiti che attendono una risposta proprio in queste ore e che, in parte, vengono esauditi dalle prime indiscrezioni trapelate e riguardanti il prossimo decreto del presidente del consiglio dei ministri. La fase 2 dei trasporti pubblici potrebbe essere contraddistinta dalla presenza di termoscanner, non solo nelle grandi stazioni e negli hub aeroportuali, ma in tutte le stazioni e gli aeroporti del Paese. Tra le altre misure dovrebbe inoltre essere previsto l'obbligo del distanziamento sociale e della mascherina. E poi l'invito a "non parlare al conducente" non sarà più una cortesia richiesta sui bus ma dovrebbe diventare un obbligo. Un lavoro enorme che poi, inevitabilmente, dovrà essere messo in atto dai sindaci dei territori.

"Vedremo quale direzione indicherà il governo - ha detto il sindaco del comune di Arezzo, Alessandro Ghinelli - questa amministrazione, dal canto suo, continuerà ad incentivare un tipo di modalità che premi il car sharing, l'utilizzo della bicicletta e mobilità leggera". 

Dunque, ancora troppo presto per conoscere quale futuro attende gli utenti dei mezzi pubblici. "Per quest'ultima categoria - ha specificato il sindaco - occorre una rifessione a parte. Sicuramente, il governo dovrà impartire delle direttive, ma dobbiamo anche tenere conto che, stando alle regole di distanziamento sociale, all'interno dei bus le presenze saranno drasticamente ridotte. Questo implica necessariamente una revisione dell'intero sistema. Dovremo comprendere se ci sono gli estremi e le disponbilità di mezzi e di personale per incrementare il numero di corse ed eseguire così da incrociare l'esigenza dell'utenza con quella che è l'offerta del trasporto pubblico locale. Il tutto ben sapendo che la capienza dei mezzi sarà, come detto, molto ridotta. E' in fase di adattamento. Aspettiamo le direttive ministeriali in modo tale da pianificare una progettazione puntuale".

Al momento le linee guida indicate dal governo per quello che riguarda il trasporto pubblico sono molto chiare e prevedono. Nel documento diffuso lo scorso 14 marzo dal ministero per i trasporti e le infrastrutture si legge: "i responsabili del servizio di trasporto devono prevedere sistemi informativi e divulgativi sul corretto uso e gestione dei dispositivi di protezione individuale, dove previsti (mascherine, guanti, tute, etc.); la sanificazione e l’igienizzazione dei locali, dei mezzi di trasporto e dei mezzi di lavoro deve essere appropriata e frequente (quindi deve riguardare tutte le parti frequentate da viaggiatori e/o lavoratori ed effettuata con le modalità definite dalle specifiche circolari del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità). Dove possibile, devono essere installati dispenser di soluzioni disinfettanti ad uso dei passeggeri. Nei limiti del possibile è necessario incentivare la vendita di biglietti con sistemi telematici. Altrimenti, la vendita dei biglietti va effettuata in modo da osservare tra i passeggeri la distanza di almeno un metro. Nei casi eccezionali in cui non fosse possibile il rispetto della predetta distanza, i passeggeri dovranno dotarsi di apposite protezioni (es. mascherine). Nei luoghi di lavoro e per tutti i dipendenti delle varie modalità di trasporto, laddove non sia sempre possibile mantenere adeguate distanze tra i lavoratori, vanno sempre utilizzati i dispositivi di protezione individuale. Per tutto il personale viaggiante cosi come per coloro che hanno rapporti con il pubblico va previsto l’utilizzo degli appositi dispositivi di protezione individuali previsti dal Protocollo. Tale regola può essere disattesa per il personale viaggiante ( a titolo di esempio macchinisti, piloti ecc..) i quali operano da soli in cabina. Predisposizione delle necessarie comunicazioni a bordo dei mezzi anche mediante apposizione di cartelli che indichino le corrette modalità di comportamento dell’utenza con la prescrizione che il mancato rispetto potrà contemplare l’interruzione del servizio, per motivi di sicurezza sanitaria. Eventuale applicazione di leve tariffarie per distribuire la domanda".

Nello stesso documento sono poi indicate anche raccomandazioni per tutti gli utenti dei servizi di trasporto pubblico: "Non usare il trasporto pubblico se hai sintomi di infezioni respiratorie acute (febbre, tosse, congiuntivite) • Acquistare, ove possibile, i biglietti in formato elettronico, online o tramite app. Nel corso del viaggio, igienizzare frequentemente le mani ed evitare di toccarsi il viso. Seguire la segnaletica e i percorsi indicati all’interno delle stazioni o alle fermate mantenendo sempre la distanza di almeno un metro dalle altre persone. Utilizzare le porte di accesso ai mezzi indicate per la salita e la discesa, rispettando sempre la distanza di sicurezza. Sedersi solo nei posti consentiti mantenendo il distanziamento dagli altri occupanti. Evitare di avvicinarsi o di chiedere informazioni al conducente. Usare una protezione del naso e della bocca (mascherina)".

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