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Test Covid prima positivi e poi negativi. L'ira del sindaco Chiassai: "Pretendo risposte dalla Asl"

Il primo cittadino scrive un lettera alla Asl, alla Regione Toscana e Menarini chiedendo che venga fatta luce su quanto accaduto a tre valdarnesi risultati positivi al virus e poi negativi

"Pretendo spiegazioni". E' circa la notizia, diffusa attraverso una nota stampa dall'azienda sanitaria Toscana sud est, riguardante il caso di tre valdarnesi prima dichiarati positivi al Covid e poi dimessi in seguito all'esecuzione di un secondo tampone con esito negativo, che interviene il sindaco di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini. "Con quale criterio è stata presa questa decisione? - sottolinea il primo cittadino - e soprattutto per quale ragione si è ritenuto necessario diffondere questi dati alla stampa prima che agli amministratori?". Interrogativi riportati anche nella lettera che il sindaco ha indirizzato non solo alla Asl, ma anche alla Regione Toscana e Menarini.

"La Asl - spiega ancora il sindaco Chiassai Martini - ha messo in discussione l'esito dei test eseguiti il macchinario Menarini, in dotazione all'ospedale del Valdarno grazie a generosi contributi da parte della popolazione. Il tutto insinuando che vi siano state delle problematiche legate proprio a questa apparecchiatura che, su volontà della Asl dopo quanto accaduto, non viene più utilizzata per fare tamponi in Valdarno".

Ma cosa sarebbe successo? Di fatto come ricostruito sia dalla Asl che dal sindaco, tre pazienti residenti nel Montevarchino sono stati sottoposti ad accertamenti per il riscontro del Covid-19. Il primo test è stato eseguito all'ospedale della Gruccia grazie al supporto del macchinario di Menarini. L'esito ha riscontrato la loro positività e per questo sono stati ricoverati al San Donato e 30 dei loro contatti stretti sono stati messi in isolamento. Una volta al nosocomio aretino hanno eseguito un secondo tampone che questa volta è risultato negativo. In base a questo esito, i tre sono sotto sorveglianza sanitaria, i 30 in isolamento sono stati liberati dall'obbligo della quarantena e, contestualmente, l'azienda ha avviato un'indagine interna per comprendere meglio quanto accaduto. Scenario simile, ma location differente, quello che si è presentato oggi, 4 maggio, ed ha riguardato altri due pazienti, questa volta residenti nel comune di Arezzo. Ma è su quanto verificatosi in Valdarno che interviene il sindaco Chiassai Martini. 

"È stata portata avanti una procedura anomala - afferma - non capisco perché sia cambiata la direttiva di sicurezza data ai cittadini così improvvisamente senza un terzo tampone per capire quale potesse essere l'esito corretto. Mi chiedo anche se il proposito, dietro a questa manovra, non sia stato mirato a bloccare l’utilizzo del macchinario e tornare ad una centralizzazione delle analisi solo ad Arezzo.  Mi domando anche come mai siano state rese pubbliche affermazioni così certe sull’inefficacia di un macchinario. Richiedo una risposta immediata da parte della Asl sulla gravità di quello che è avvenuto e sul repentino cambio di direttiva a tutela di tutta la cittadinanza".

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