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I progetti di Leonardo Da Vinci per costruire Ponte Buriano bis. La proposta

Gualberto Gualdani, residente della frazione alle porte di Arezzo nonché presidente dell'associazione Borghi d'Arno, rinnova l'appello affinché per il nuovo ponte vengano presi da esempio gli schemi leonardiani

Leonarda Da Vinci è la risposta. Per realizzare il ponte bis, quello che dovrebbe mandare in pensione Ponte Buriano alleggerendolo così dal traffico della Setteponti, sarebbe sufficiente attingere dai progetti del genio toscano. Ad esserne convinti non sono solo alcuni dei residenti della frazione aretina ma, anche, gli ingegneri del Massachussetts institute of technology nonché i tecnici del Mit. Ma procediamo per gradi. Ponte Buriano ormai da anni è oggetto di importanti interventi di restauro conservativo. Edificata nel 1277 l'infrastruttura con stoicismo granitico sopporta l'intenso traffico della strada provinciale 1, arteria che unisce il Valdarno e l'Aretino. Un lavoro stressante e che, col passare dei secoli, ha richiesto un'attenzione particolare. Negli anni passati i rostri sono stati restaurati e la Provincia, ente deputato alla manutenzione, si è occupata di eseguire gli interventi necessari. Ma questo, ovviamente, non esclude che per Ponte Buriano sia necessaria un'alternativa. Recentemente, sempre l'amministrazione provinciale, ha reso noto l'avvio del concorso di idee utile alla progettazione del ponte bis. E se invece il progetto fosse già pronto? "Rifatti i calcoli si potrebbe passare alla fase attuativa. La risposta ce la dà ancora una volta Leonardo Da Vinci - spiega Gualberto Gauldani, presidente dell'associazione Borghi d'Arno - sono nato in questo angolo di mondo e da sempre mi sono speso per tenere alta l'attenzione sul nostro patrimonio. Il ponte, ormai riconosciuto in tutto il mondo come quello sullo sfondo della Gioconda, è un tesoro da proteggere e valorizzare. Sono molti i visitatori, soprattutto stranieri, che negli anni sono venuti qui spontaneamente per ammirare questo incredibile scorcio e il celberrimo ponte".

Pedonalizzare il manutatto e renderlo un'attrazione turistica è l'obiettivo che, sia enti pubblici che privati cittadini, anelano. Ma per salvarlo ne serve un altro. "E allora perché non attigere dai progetti di Leonardo - continua Gualdani - l'idea mi è venuta quando sono venuto a conoscenza che in Norvegia, nel 2011, venne inaugurato un ponte che si ispira al progetto leonardesco. Questo indirizzo, a mio avviso, consentirebbe di avere due ponti "gemelli" che rappresenterebbero non solo la soluzione ad una condizione viaria complicata ma, anche, un'attrattiva turistica importante. Negli anni ho più e più volte sollecitato gli enti affinché prendessero questa idea in considerazione. E oggi rinnovo ancora l'appello. Leonardo è la risposta".

La struttura da prendere come esempio, secondo Gualdani, è quella che il genio di Vinci ideò in un suo progetto del 1502. Su commissione del sultano Bayezid II, sovrano di Istanbul, progettò un'infrastruttura capace di unire le due sponde del Corno d’oro. Un progetto che però al sultano non piacque e così quel ponte non fu mai costruito. Cinquecento anni dopo, gli ingegneri del Massachussetts institute of technology, lo hanno messo alla prova. Ed è saltato fuori che, non solo sarebbe facilmente realizzabile, ma pure antisismico. "Anche il ministero delle infrastrutture e trasporti ha eseguito dei test su questo progetto - conclude Gualdani - il ponte è risultato costruttibile e stabile. E allora, cosa aspettiamo?".

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L’analisi del disegno del ponte di Leonardo (fonte: K. Bast e M. Xie) - © ANSA

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