"L'Archivio Vasari? Non è della Fraternita dei Laici", i fratelli Festari e la storia delle preziose carte
"L'Archivio Vasari? No, non è della Fraternita dei Laici". A sostenerlo sono i fratelli Festari, conti eredi della famiglia che è stata proprietaria (fino all'esproprio) delle preziose carte.
"La storia dell'Archivio è lunga e complessa - afferma Leonardo - Giorgio Vasari aveva il desiderio che i suoi beni, qualora non avesse avuto più discendenti sarebbero dovuto andare alla Fraternita. Ma il suo ultimo erede fece un accordo con l'ente: alla Fraternità sarebbero rimasti i beni immobili, mentre i beni mobili sarebbero andati all'asta: il nostro avo li ricomprò. E le carte facevano parte di questi beni".
L'obiettivo di questa vendita all'asta, hanno sostenuto i fratelli Festari, era quello di costituire un fondo per dare una dote alle ragazze nobili ma povere fiorentine, che altrimenti non si sarebbero potute sposare.
La storia delle preziose carte - tra queste il celebre carteggio di Michelangelo - è tanto burrascosa quanto affascinante. Intrighi, furti, compravendite: una vicenda che ha attraversato la storia aretina per oltre cinque secoli. Una storia per la quale la parola fine sembra essere ancora lontana dall'essere scritta.