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Venerdì, 19 Aprile 2024

La musica al servizio della salute: presentato il progetto

Presentato al Conservatorio ‘L. Cherubini’ di Firenze il progetto di ricerca scientifica sugli effetti del suono nei meccanismi alla base della gestione dello stress e delle emozioni

“…. Bellissima osservazione per poter distinguer ad una ad una le onde nate dal tremore del corpo che risuona, che son poi quelle che, diffuse per l'aria, vanno a far la titillazione su 'l timpano del nostro orecchio, la quale nell'anima ci doventa suono”, scrisse Galileo Galilei, già immaginando i legami tra musica e fisiologia.

Oggi, quel Dialogo tra Arte e Scienza, di cui fu protagonista anche il grande scienziato e umanista, ha trovato di nuovo casa in Toscana, in una sede prestigiosa come il conservatorio ‘L. Cherubini’ di Firenze che ha ospitato la presentazione del progetto Musica e Salute, ideato e promosso dall’associazione Armonica Onlus e D.I.M.A Arezzo, la cui peculiarità è quella di documentare scientificamente, attraverso percorsi esplorativi, gli effetti del suono e più in generale della musica sui meccanismi che sono alla base della gestione dello stress e delle emozioni.

“Il nostro istituto - afferma Giovanni Pucciarmati, direttore del conservatorio fiorentino - è stato uno dei primi a instaurare un dialogo con la scienza, negli anni ’60 con il Cnr. Questa nuova collaborazione è, quindi, la prosecuzione di un percorso in cui crediamo profondamente e, per questo, sono molto felice di mettere a disposizione del progetto, la nostra Istituzione e i suoi professionisti”.

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Alice e Federico sono i due studenti del conservatorio a cui sono state assegnate le borse di studio per la partecipazione al percorso di formazione del progetto Musica e Salute. “Sono passati cinque anni e una pandemia dal giorno in cui ci siamo incontrati con Marco e Monica Morricone, grazie ad Arnoldo Mondadori – racconta Giorgio Albiani, direttore artistico dell’associazione D.I.M.A e docente di chitarra, delegato per la produzione e l'internazionalizzazione al conservatorio Cherubini di Firenze - La domanda ricorrente che ci ponevamo era sul ruolo futuro della musica. Poi le idee si sono trasformate in un progetto che si è concretizzato intercettando un momento storico in cui gli istituti di formazione sono chiamati a cambiare marcia. Con coraggio e lungimiranza devono divenire ambienti di ricerca, luoghi in-stabili, incerti, liberi e così rispondere alla richiesta di artisti in possesso di sensibilità, strumenti e conoscenze dinamiche. A questo servono le dieci borse di studio, gli incontri di formazione con scienziati e artisti e i laboratori con i centri clinici Nemo e l’Istituto Superiore di Sanità, iniziati nel mese di novembre 2021”.

Obiettivo del progetto, quello di creare un luogo in cui la scienza e l’arte si incontrino per fondersi in un pensiero divergente, in grado di trovare soluzioni creative ai problemi complessi che una società, in costante cambiamento, pone. “Mio padre Ennio, – aggiunge Marco Morricone, vice presidente di Armonica onlus - diceva che bisogna pensare alla musica come ad una scultura di suoni, che il compositore ha voluto insieme, non casuali, ma che sembrano casuali. Questa non è un’interpretazione romantica dell’intento del compositore, ma un punto di vista che riflette l’orizzonte più scientifico e meno intuitivo al quale oggi è approdata la musica. Papà ha sempre creduto nell’elaborazione scientifica della musica, anche nella musica più semplice”.

Neuropsichiatri, psicoterapeuti, medici, scienziati e musicisti, coinvolti nel progetto, utilizzeranno precisi protocolli e test per misurare i rapporti ‘causa-effetto’ delle interazioni generate dalla musica. “In ogni attimo della vita, il nostro modo di muoverci, parlare, nutrirci, eccetera, dipende dalle emozioni – ha detto Giulia Cremaschi Trovesi, musicista e musicoterapeuta, da decenni impegnata nel mettere in atto il valore educativo della musica per grandi e piccoli - Se le emozioni scuotono ciò che è all’interno del corpo, vuol dire che ciò che proviene dall’esterno ci riguarda in continuazione. Tutto il nostro vivere è intessuto, intramato di emozioni, ossia di relazione con l’esterno”.

Lo stato di salute di una persona, lo abbiamo visto bene durante la pandemia, non dipende solo dall’assenza di malattia, ma è frutto di un equilibrio tra benessere fisico e mentale. La forza della musica nel generare emozioni, è strumento e parte integrante di questo benessere. “La ricerca contemporanea sulla biologia e la psicologia delle emozioni dimostra che la capacità umana di compassione e gentilezza è potente, forse la più potente e la più naturale delle nostre tendenze comportamentali – aggiunge Monica Volpini, presidente di Armonica onlus. - Il filo conduttore dei progetti di Armonica, è la consapevolezza che la sintesi tra arti e scienze abbia prodotto le stagioni più alte della cultura occidentale e sia uno dei terreni più fertili per immaginare il futuro e per stimolare, nell’ambito delle scienze umane, forme di attività creativa”.

Dal 2019, il progetto Musica e Salute gode della collaborazione del Centro Nazionale di Malattie Rare dell’Istituto Superiore di Sanità che lo ritiene: “un’occasione particolarmente efficace per sviluppare uno studio su temi innovativi in grado di creare metodologie di collaborazione tra arte e scienza basate sulla conoscenza comune e sulla ricerca di un vocabolario da condividere”, afferma la dottoressa Domenica Taruscio, direttrice del Centro Nazionale Malattie Rare all'Istituto Superiore di Sanità e ideatrice del concorso artistico, letterario e musicale Il Volo di Pegaso. “Quando mi trovo a confrontarmi con qualche scienziato, come musicista, soffro l’idea di fare qualcosa di inutile – ha detto Nicola Piovani - Quindi se si presenta un’occasione come il progetto ‘Musica e Salute’ in cui noi musicisti possiamo fare qualcosa di più, la trovo una cosa meravigliosa. Io ho una grande fede nella scienza e, i miei studi recenti, mi hanno insegnato che questo crinale tra la musica e la scienza non è così netto”.

“Quando parliamo di cura – sostiene Arnoldo Mosca Mondadori, presidente della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, che dal 2012 è attiva nel campo delle arti, della cultura e della promozione sociale - intendiamo l’attenzione, l’ascolto, il prendersi a cuore anima e corpo di chi ne ha bisogno in un dato momento. Abbiamo bisogno che la società si modelli sulle nostre esigenze più profonde, faciliti il nostro percorso di vita e favorisca la libertà delle scelte. Di qui la necessità di costruire dei percorsi, perché questo obiettivo possa non essere un’utopia, cioè un non-luogo, ma possa diventare un’eutopia, cioè un buon luogo verso cui tutti vogliamo tendere, iniziando dalle persone più fragili.”

Natacha Fabbri, responsabile dei progetti su scienza e musica del Museo Galileo, aggiunge: “Le riflessioni su musica e scienza hanno segnato gran parte del pensiero occidentale e il modello di armonia come ‘concordia discorde’ ha investito la dimensione cosmologica, medico-fisiologica e socio-politica. Anche il potere della musica sulle passioni e la iatromusica sono stati oggetto nei secoli di approfonditi studi. Si tratta oggi di individuare nuovi modelli di ‘discordia concors’, ove ciò che appare discorde possa coesistere e concorrere a costruire diversi sistemi armonici”.

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