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La movida dopo l'ultimo Dpcm. Servizio al tavolo e controlli: così il venerdì di Arezzo

Il video racconto dell'avvio del primo fine settimana con l'entrata in vigore delle nuove direttive riguardanti bar, pub e ristoranti

L'avvio del fine settimana, il primo dopo l'entrata in vigore dell'ultimo decreto del presidente del consiglio dei ministri, è scivolato via. Se finora i venerdì sera ad Arezzo erano caratterizzati da locali aperti e gente in giro, quello appena trascorso è passato leggermente più sottotono rispetto al consueto. Contenute le presenze in giro per la città e massimo rispetto da parte di ogni singolo esercente alle nuove direttive. Già perché dal 13 ottobre, come noto, bar e ristoranti possono rimanere aperti a patto di rispettare alcune regole precise. Le attività dei servizi di ristorazione sono consentite fino alle 24 con servizio al tavolo e sino alle 21 in assenza di servizio al tavolo. Gli esercenti aretini hanno tutti rispettato alla lettera le direttive. A monitorare la serata presenti le forze dell'ordine: polizia municipale e polizia di Stato hanno pattugliato l'area di piazza della Badia e San Francesco, la Guardia di Finanza invece ha presieduto Corso Italia e piazza Sant'Agostino e i carabinieri hanno effettuato controlli nella zona di via Crispi. Il Dpmc attualmente in vigore sarà attivo per 30 giorni ovvero fino al 13 novembre. Su tali misure si sono espressi, sia a livello locale che nazionale, le associazioni di categoria che hanno accolto con freddezza le nuove limitazioni sottolineando come "non siano la soluzione agli assembramenti". A dare forza al decreto governativo anche la nuova ordinanza imposta dal sindaco Alessandro Ghinelli con la quale è stata revocata la pedonalizzazione di via Roma, via Crispi, via Guido Monaco, via Cavour e via San Lorentino. "Con il comandante della polizia municipale - ha recentemente dichiarato il sindaco - abbiamo provveduto alla revoca dell’ordinanza confortati anche da Confcommercio che, sentiti i propri aderenti ha chiesto l’interruzione dell’iniziativa. Il Comune si Arezzo si è inoltre adeguato all’invito del Prefetto che ha raccomandato agli enti locali di svolgere ogni funzione atta a disincentivare condotte configgenti con le misure finalizzate al contenimento della pandemia. Proseguiremo su questa strada, confidando nell’attività di controllo degli agenti della polizia municipale e soprattutto sul grande senso di responsabilità di cui gli aretini”.

Piazza della Badia e San Francesco

Da sempre centri nevralgici della vita notturna aretina, nella notte appena trascorsa hanno visto ridimensionarsi notevolmente la presenza di avventori. San Francesco, con i tanti locali che si affacciano sulla piazza, ha mantenuto abbastanza intatta la propria identità. Aperitivi e bevute sono stati serviti e consumati ai tavolini e, come confermato anche dagli agenti della Municipale presenti per i controlli, "non si sono registrate violazioni di alcun tipo. Sono stati tutti molto attenti". Situazione differente in piazza della Badia e via Cavour. Se nei weekend passati i residenti della zona lamentavano pesanti disagi dettati dalla presenza di avventori dediti ad un eccessivo consumo di alcolici, ecco che l'area ha visto una consistente riduzione delle presenze. Anche qui i locali hanno abbassato le saracinesche entro gli orari stabiliti. Una novità accolta con particolare stupore da parte di chi vive in questa zona che, per un'intera notte, non ha dovuto lottare contro atteggiamenti incivili e presenze fuori controllo. "Benvenuto sì al Dpcm - commentano alcuni residenti della zona - questa però non potrà essere la soluzione definitiva. Occorre organizzare al meglio la vita notturna nel rispetto di chi lavora, di chi vi vive e dei clienti. Quella appena trascorsa è stata una notte tranquilla ma terminate le restrizioni dettate dal decreto cosa accadrà? Tutto tornerà come prima?"

Piazza Grande e Sant'Agostino

Come ormai consuetudine i locali presenti in quello che tutti considerano il salotto buono della città si sono adoperati per fornire servizi efficienti e conformi alle direttive. I tavolini che prima trovavano spazio nel mattonato di Piazza Grande, complice anche l'arrivo dell'autunno, sono stati sistemati sotto alle logge Vasari. In piazza Sant'Agostino i locali hanno effettuato servizio al tavolo e rispettato le direttive contenute nel Dpcm. Abbastanza frequentati anche i ristoranti che, sebbene in misura minore rispetto ad altri weekend, hanno accolto un discreto numero di clienti.

Coprifuoco alle 22 in tutta Italia?

Dopo il boom di contagi registrato nell'ultimo bollettino della Protezione Civile il governo starebbe studiando il coprifuoco alle 22 in tutta Italia e la didattica a distanza nelle scuole superiori. La posizione del governo è sintetizzata oggi in un virgolettato attribuito dal Fatto Quotidiano a una fonte di governo: "Se nei prossimi giorni i nuovi contagi schizzassero a 15/20 mila al giorno un altro Dpcm con una sorta di coprifuoco sarà preso in considerazione. Per scongiurare questo scenario, entro due settimane le ultime misure dovranno aver dato frutti".

A parlare di restrizioni orarie delle libertà sono anche il Corriere della Sera, che segnala anche un possibile provvedimento per la chiusura dei locali pubblici alle 22, e il Giornale, che lo annuncia per le ore 21 in tutta Italia. Ricapitolando, le misure che emergono in queste ore come ipotesi prese in seria considerazione dal governo sono:

  • il coprifuoco in tutta Italia alle ore 21 o alle ore 22;
  • la chiusura dei locali pubblici alle 22;
  • la didattica a distanza nelle scuole superiori (proposta dalle Regioni già per il Dpcm 13 ottobre);
  • la chiusura delle scuole nelle regioni a rischio (osteggiata dalla ministra Azzolina).

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